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Sabato, 23 Settembre 2023

VIDEO | Casa albergo "La Pineta", posti di lavoro a rischio: i sindacati pronti a fare vertenza all'Inps

Con i nuovi gestori è già aperta, ma dall'istituto non arrivano notizie né rassicurazioni, domani l'ennesimo incontro e se non ci saranno soluzioni si andrà dal prefetto, ai dipendenti la solidarietà degli ospiti della struttura

Non c'erano solo i dipendenti, ma anche gli ospiti della casa albergo “La Pineta” all'assemblea generale convocata dai sindacati per annunciare i prossimi passi della vertenza avviata con il nuovo gestore della struttura affinché si garantiscano tutti i posti di lavoro. Assemblea al termine della quale Massimo Di Giovani, referente della Fp-Cgil, non ha escluso che se domani l'Inps che è proprietaria della struttura, non si presenterà all'ennesimo tavolo, la vertenza potrebbe essere avviata contro l'istituto. Tra gli ospiti della casa albergo c'era anche una donna che ha voluto pubblicamente esprimere la sua solidarietà, a nome di tutti, ai lavoratori che temono oggi di perdere il posto. Lei quel posto lo conosce dal 1995 quando c'era sua madre; poi c'è stata con suo marito, oggi i suoi compagni sono il personale e chi vive in quella che è di fatto una struttura fiore all'occhiello a livello nazionale. E' lei stessa a spiegare che da quando sono cambiati i referenti qualcosa è cambiato nel come si vive il luogo, nel confronto aperto che c'era con proprietà e gestione tanto che oggi loro, gli ospiti, sembra non abbiano più voce in capitolo. A lei oggi è stato chiesto dai sindacalisti di esserci se mai la vertenza dovesse spostarsi, come probabilmente avverrà, sul tavolo della prefettura.

La situazione è questa: circa 70 dipendenti per 58 ospiti. Uno sbilanciamento che dal 1 giugno, con il nuovo gestore, potrebbe tradursi in meno personale o comunque meno ore e dunque la fine della garanzia della qualità e la continuità dell'assistenza. La situazione però, ricordano i rappresentanti sindacali presenti, potrebbe essere risolta se solo si procedesse, come annunciato, all'ingresso di 15 nuovi pazienti che attendono di entrare. La burocrazia, con le visite rese troppo complicate, rallenta, ma forse, è questo che si teme, c'è altro dietro questa difficoltà d'ingresso che riporterebbe in equilibrio lo stato economico-finanziario e dunque non porterebbe a nessuna riduzione di personale. Di Giovanni oggi ha annunciato insieme al segretario interregionale Fiscascat-Cisl Abruzzo Molise Marcella Carletti, il segretario regionale Fials Gabriele Pasqualone e il segretario della Filcams-Cgil Pescara Attilio Petrella, che se anche domani, come già avvenuto nei due precedenti incontri, l'Inps non si presenterà per dare risposte, allora ci si rivolgerà al prefetto e da lì si inizierà una dura battaglia per garantire la tutela dei posti di lavoro. “Questa struttura può ospitare fino a 110 persone – incalza Di Giovanni -, ma dopo le rassicurazioni i fatti non ci sono stati. Se arriviamo in prefettura l'Inps dovrà venire, noi vogliamo che l'ente committente sia parte di questa vertenza”.

“E' assurdo il comportamento dell'Inps – fa eco Pasqualone – nei confronto dei lavoratori e le lavoratrici, ma soprattutto verso gli ospiti di questa struttura che è un fiore all'occhiello: ce ne sono solo due in Italia e non possono essere abbandonate in questo modo”. Perché i nuovi pazienti non arrivano? Nessuno in grado di rispondere, ma i sindacalisti si chiedono se non ci sia qualcos'altro dietro e anche di questo domani chiederanno conto all'Inps. Se non risponderà, aggiunge Carletti, “inaspriremo la situazione andando dal prefetto. Non si può ridurre il servizio in una struttura come questa. Va garantita l'eccellenza e ai lavoratori i diritti acquisiti non solo in termini di salvaguardia occupazionale, ma anche in riferimento alla professionalità acquisita e alle ore contrattuali perché possano mantenere una dignitosa retribuzione”. “Le iniziative che stiamo mettendo in campo – conclude Petrella – hanno il fine di sollecitare l'Inps perché renda meno complesse le visite che accertano l'autosufficienza di chi vuole entrare in struttura facendo sì che ciò avvenga. Sburocratizzare la situazione vuol dire anche mettere gli operatori nelle giuste condizioni per lavorare”.

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