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Mercoledì, 22 Marzo 2023

VIDEO | Sulla Nuova Pescara opposizioni pronte all'ostruzionismo in consiglio regionale: "Subito la fusione"

Il progetto di legge che potrebbe portare allo slittamento della nascita della nuova città al 2027 approda in aula e con centinaia di emendamenti chi sede sui banchi della minoranza promette battaglia lamentando il mancato rispetto della legge del 2018

È il giorno del dibattito in aula per le modifiche alla legge della Nuova Pescara che potrebbe portare allo slittamento della fusione tra i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore al 2027 qualora, una volta approvata, gli enti rispettino il cronoprogramma delineato dalla proposta di legge di cui primi firmatari sono il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri e i consiglieri regionali della Lega e di Fratelli d'Italia Vincenzo D'Incecco e Leonardo D'Addazio. È anche il giorno dello scontro tra i banchi della sala consiliare del Comune di Pescara dove la seduta si sta tenendo.

Centinaia gli emendamenti che le opposizioni riportano sui banchi dopo aver lamentato la mancata approvazione nelle commissioni e insistono: alla Nuova Pescara si deve arrivare il primo gennaio 2024. Su questo è tornata a spingere anche l'associazione Nuova Pescara con una diffida perché la legge non venga approvata e parlando anche di eventuali richieste di risarcimento nel caso in cui si andrà al 2027.

Chiaro il vicepresidente del consiglio regionale Domenico Pettinari (M5s) sul perché la fusione va fatta subito: “nel 2014 si sono espressi i cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Nel 2018 è stata fatta la legge regionale che è stata fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle e nel 2024 era prevista la nascita della città. Stanno facendo di tutto – aggiunge riferendosi alla maggioranza di centrodestra – per andare contro la volontà popolare e la volontà popolare va sempre rispettata. Proprio perché la legge regionale va rispettata abbiamo presentato centinaia e centinaia di emendamenti”.

Cambiano anche le regole, fa sapere il consigliere regionale Antonio Blasioli (Pd) che riferisce di una modifica per cui i primi servizi che i Comuni devono accorpare entro settembre 2023 non sarebbero più tre come inizialmente deciso, ma due e questo sarebbe un altro segnale per l'esponente dem del fatto che la Nuova Pescara rischierà ulteriori rinvii a fronte di quello che potrebbe esserci già nel 2027. Per lui quella che oggi va in aula “è una legge pessima che tradisce quello che hanno chiesto i cittadini con il referendum”. Le richieste che riporteranno in aula perché si approvino, aggiunge, sono quella per cui decada “la discrezionalità del presidente della giunta e del presidente del consiglio che hanno interessi politici, che venga riempito il tempo che va dal 2024 al 2027 per far sì che nel 2026 non ci si trovi come oggi e chiediamo che lo Statuto sia una condizione principale per andare oltre il 2024. Noi – precisa – riteniamo che la fusione si possa fare nel 2024 e speriamo di arrivarci”.

Gli chiediamo quindi come si può arrivare così velocemente ad una fusione cui in teoria si sarebbe dovuto già da nove anni: “si può chiedere a chi fino ad oggi non è stato impegnato a farlo. I consigli comunali hanno tradito questo lavoro anche a causa del covid. Vanno scelti dei coordinatori tra i dirigenti e i responsabili di servizio dei Comuni coinvolti per far sì si arrivi ad associare tutte le 11 funzioni che invece sono scese da tre a due – ribadisce – per il settembre 2023 più altre due la cui fusione è prevista nel 2026. Questo vuol dire arrivare al 2026 con soli quattro servizi accorpati” e dunque, questa sarebbe a suo parere la conseguenza, rischiare di trovarsi di fronte ad altri rinvii.

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