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VIDEO | Nuova Pescara, Blasioli e Paolucci (Pd): "L'arroganza del centrodestra ci porterà al 2026 con il rischio di altri rinvii"

I consiglieri d'opposizione lamentano il mancato accoglimento in commissione bilancio di emendamenti "migliorativi" che avrebbero anche potuto far sì che alla fusione si arrivasse già nel 2024: "Li riproporremo in sede di consiglio, certo è che ci aspettavamo un atteggiamento da padri costituenti e non è stato così"

Se il progetto di legge con le modifiche a quella istitutiva della Nuova Pescara passerà così com'è passata in commissione bilancio e cioè “senza l'accoglimento di nessuna delle proposte delle opposizioni” a luglio 2026 arriveremo “senza sapere che cosa ci aspetta: probabilmente nuovi rinvii”. A sostenerlo il consigliere regionale del Partito democratico Antonio Blasioli che insieme al capogruppo Silvio Paolucci ha oggi denunciato, in sostanza, la possibilità che alla nascita della nuova città metropolitana frutto della fusione di Pescara, Spoltore e Montesilvano, non assisteremo mai. 
“Ieri – spiega il consigliere regionale – con un subemendamento è stata riscritta tutta la legge originaria raccogliendo in un un solo articolo di 16 commi i 16 articoli senza che passasse nessun emendamento costruttivo. Ancora una volta di fronte ad una proposta in cui ci si aspettava un atteggiamento da padri costituenti in realtà è stata mostrata l'arroganza del potere del centrodestra”. “Ora – incalza Blasioli – ci aspetta martedì 28 febbraio (giorno in cui la legge passerà al vaglio del consiglio regionale ndr). Prevediamo che sarà un'assemblea infuocata. Riproporremmo i nostri emendamenti che miravano ad evitare che nel 2027 ci trovassimo nella situazione id oggi. Nulla nel tempo che va dal 2024 al 2027 viene riempito con attività da fare e con sanzioni se queste attività non verranno fatte”. Grave per Blasioli e Paolucci il fatto che non sia stato eliminato “il meccanismo discrezionale per cui il presidente del consiglio regionale e quello della giunta decideranno se si vada o meno al 2027” a fronte di una discrezionalità del presidente che, sottolinea Blasioli “aveva obblighi mai messi in pratica per attuarli”.
Il riferimento è al passaggio del progetto di legge che prevede che se entro settembre 2023 almeno due dei tre Comuni non avranno accorpato tre servizio e redatto gli studi di fattibilità, saranno i vertici della Regione a decidere se procedere con il commissariamento portando quindi alla nascita della Nuova Pescara al primo gennaio 2024. 
“Non è stata accolta – prosegue l'esponente em – neanche l'idea di prevedere uno Statuto come elemento e condizione per andare al 2027. Lo statuto è fondamentale. Da questo – incalza – dipende l'associazione degli 11 servizi previsti dalla legge Del Rio quindi non sappiamo come verranno associati questi servizi e queste funzioni”. In fine “non è stato stabilito di erogare tutti i 300 mila euro per la Nuova Pescara perché si lavori per potarla a termine entro il primo gennaio 2024. Con un nostro emendamento – spiega Blasioli – avevamo chiesto di nominare dei commissari scelti dalla giunta regionale e sentiti i Comuni, tra i responsabili e i dirigenti degli enti. Sono loro che conoscono la macchina amministrativa e che potevano portarci alla Nuova Pescara già l'anno prossimo”. 
Per Paolucci e Blasioli, dice ancora quest'ultimo, con il progetto di legge così com'è “passa un meccanismo premiale al contrario per cui se si associano i tre servizi a settembre 2023 si va al 2027. Ancora una volta la Nuova Pescara con questo atteggiamento e con questa impostazione, viene vista come qualcosa da rinviare il più possibile”.
Gli chiediamo quindi se alle condizioni attuali si rischia di arrivare al 2027 con la nascita di una città che non avrebbe le gambe per camminare, ma la risposta è ancora più chiara: con questa proposta di legge nel 2026 “ci si troverà a rivivere la stessa situazione di oggi. Nulla verrà fatto tra il 2024 e il 2026 e quando mancheranno pochi mesi alla sua nascita non sapremo cosa ci aspetta. Forse – conclude Blasioli ribadendo il fatto che ci potrebbero esser nuovi slittamenti – altri rinvii”.  
Gli emendamenti proposti dal Partito democratico e respinti in commissione:
  • Istituire l'ufficio fusioni 
  • Capovolgere del meccanismo premiale chiedendo invece la nomina da parte del presidente della Regione di commissari individuati tra i dirigenti e i responsabili dei tre Comuni coinvolti nella fusione perché potessero garantire la nascita della Nuova Pescara il primo gennaio 2024 rimettendo a loro decisione di un eventuale slittamento al 2027 che qualora necessario, continuassero a restare operativi per 18 mesi al fine di favorire con le loro competenze l'unificazione dei servizi evitando così nuovi rinvii
  • Far venire meno qualsiasi discrezionalità del presidente della giunta e del consiglio sulla decisione, a settembre 2023, sul se si debba o no procedere con il commissariamento
  • Rendere irreversibile il processo di fusione colmando di scadenze e sanzioni in caso di mancato di rispetto dei compiti assegnati, il periodo che va dal 2024 al 2027
  • Privilegiare lo Statuto della nuova città impiegando parte del finanziamento previsto di 150mila euro per un supporto alla sua redazione così che potesse essere approvato dai consigli comunali entro settembre 2023. 
  • Finanziare la legge regionale con tutti i 300 mila euro a disposizione
  • Costituire un albo per i comitati e le associazioni che hanno accompagnato la nascita della Nuova Pescara 

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