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Mercoledì, 27 Settembre 2023

VIDEO | Per D'Alfonso (Pd) la Nuova Pescara non è questione di nome, ma di progetto: a Pescara il compito della "generosità"

Mentre si discute sullo Statuto su cui le divisioni non mancano, il deputato dem fa il punto sulla città metropolitana chiedendo alle amministrazioni di "fidanzarsi" perché i risentimenti di oggi saranno i problemi di domani: "I prossimi dieci anni saranno difficilissimi"

Dieci anni di rodaggio: questi quelli che secondo il deputato Pd Luciano D'Alfonso serviranno alla Nuova Pescara per iniziare a “correre”, ma quel tempo non può essere speso tra risentimenti e recriminazioni. È adesso che le amministrazioni devono “fidanzarsi” e pensare allo sviluppo operativo del progetto e non arenarsi di fronte a cose come il nome o il santo patrono. I risentimenti di oggi, questo il timore espresso, è quello che “far esplodere la città prima ancora che inizi la sua corsa”. Uno scenario nel quale un ruolo centrale deve averlo il Comune di Pescara, cioè quello più grande che ha la responsabilità della “generosità” nei confronti dei più piccoli per evitare una “piemontesizzazione”, ovvero l'atteggiamento che ha portato alla questione meridionale.

Un appello alla responsabilità quello che arriva dal deputato abruzzese che parla di dieci anni difficilissimi per far sì che la nuova città sia una macchina pienamente funzionante. Ecco perché “serve un clima positivo, entusiasmo e un atteggiamento collaborativo”. Quella del nome, sostiene D'Alfonso commentando la divisività emersa nel corso delle assemblee costitutive per l'approvazione della bozza dello Statuto, è “una questione secondaria. Per me può chiamarsi anche Fabrizia o Guglielma Marconi. Ne troverei uno che mette d'accordo tutti”, ma proposte non ne fa perché, aggiunge “non vorrei sprigionare energie sbagliate sul nome, ma mi vorrei occupare del progetto di fusione”.

È “al tempo delle grandi questioni internazionali e cioè quando è nata l'Europa che bisogna guardare, quando i grandi sono stati generosi con i meno grandi. Non è andata in onda la potenza o la prepotenza né dei numeri né delle stature. Tutte le volontà sono state messe sullo stesso piano”.

“Attenzione a non fare 'Ischia' dove prima hanno fatto le case e poi provato a condonare. Serve un progetto a monte a cominciare dall'allineamento dei documenti contabili per evitare che insorgano debiti nascosti o potenziali che zavorreranno il cammino della città. Quando la nuova città dovrà correre i territori dovranno essere specializzati e comporsi di nuovi diritti e nuovi doveri. Evitiamo che nei primi dieci anni – ribadisce il deputato dem – si facciano errori sanguinanti che possono fare arrivare all'idea che la soluzione sia una 'Pescaraexit' da calare in elementi statuari quando si generano condizioni per una specie di irredentismo”.

Gli esempi cui guardare sono la nascita di Monstar o quella di Malmö o ancora la soluzioni ai problemi trovati da Trieste. “Va bene mettere insieme la protezione civile – aggiunge riferendosi all'ultima commissione della Nuova Pescara con cui si è annunciato il prossimo accorpamento documentale del servizio -, va bene la discussione sui colori del gonfalone e va bene la devozione al santo patrono che sarà individuato, ma ci sono questioni trainanti da affrontare”. Su tutti, dice ancora D'Alfonso, quello delle opere pubbliche per cui si dovrà scegliere quali saranno le dieci opere fondamentali della città che dovranno essere individuate senza il prevalere di un territorio sull'altro torna a dire.

“È arrivato anche il momento che funzionari inizino ad amalgamare parte viva documento contabili, i software, il linguaggio macchina della struttura tecnica della pubblica amministrazione. E' una cosa da valorizzare ora così che quando la nuova città dovrà iniziare a funzionare non ci siano interruzioni dei servizi”, ovvero non si pensi a risolvere anche i problemi più semplici come la pulizia delle strade in un territorio piuttosto che in un altro “o partiranno le lamentele”.

“Basta studiare la storia: la generosità spetta ai più grandi”, ribadisce riferendosi proprio a Pescara. Sul tema consiglieri, giunte e municipi D'Alfonso afferma: “troverei un componimento per i primi dieci anni che accontenti tutti, poi farei una regola definitiva”.

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