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VIDEO | La voce dell'Iran in piazza Unione, Shahed Sholeh: “Dopo 43 anni di regime il nostro grido è stato ascoltato"

La presidente dell'associazione della comunità iraniana sul territorio ha partecipato alla manifestazione organizzata dal dipartimento famiglia e pari opportunità di Fratelli d'Italia e chiede aiuto per i prigionieri politici: "In tre settimane almeno 20mila gli arresti"

C'era anche Shahed Sholeh, presidente dell'associazione della comunità iraniana sul territorio oggi in piazza Unione, per dare voce al suo popolo protagonista oggi nell'informazione internazionale. 

Se la giovane Mahsa Amani è diventata il simbolo della lotta contro il regime delle donne, nel terrore gli iraniani vivono da 43 anni, ricorda Sholeh “Finalmente il mondo ha sentito il nostro grido di aiuto, specialmente quello delle donne che sono la parte della popolazione maggiormente oppressa”, spiega. Mahsa ha pagato con la vita l'avere un ciuffo di capelli fuori dal velo e questo la dice lunga sulle condizioni in cui questo popolo, a cominciare proprio dalle donne, si trova a vivere. “Vedo tantissime notizie che arrivano anche in Italia e che parlano di donne ammazzate durante queste proteste legittime e giuste per poter avere una vita normale e i diritti minimi che si hanno in tutto il mondo”, aggiunge sottolineando che ogni iniziativa che possa tenere alta la voce dell'Iran è ben accolta dalla comunità. “Siamo sicuri che questa volta il regime non ci riuscirà a fermare”, aggiunge. Perché ciò accada sostegno si chiede anche ai governi di tutto il mondo perché “smettano di appoggiare un regime disumano”. Quindi la richiesta di aiuto per i prigionieri politici: “in queste tre settimane – conclude – sono state uccise minimo 400 persone, ferite almeno mille e sono stati almeno 20mila gli arresti. Siamo molto preoccupati per i prigionieri politici”.

Ad organizzare la protesta il dipartimento famiglia e pari opportunità provinciale di Fratelli d'Italia guidato da Carola Profeta con in piazza anche alcune rappresentanti della commissione pari opportunità del Comune di Pescara, sottolinea. “Siamo qui perché Fratelli d'Italia vuole dare piena solidarietà alle donne e il popolo iraniano. Il partito che a volte viene contrastato perché accusato di voler diminuire i diritti scende in piazza perché questi vengano aumentati in Italia, ma anche difesi fuori dai nostri confini”.

Per Profeta un aiuto concreto al popolo iraniano dovrebbe arrivare in primi dall'unione euoprea che “deve fortemente condannare gli atti della polizia morale del governo iraniano dopo di che dovrebbe sanzionare il governo iraniano perché lesivo di questi diritti. Ascoltando diverse testimonianze abbiamo raccolto la richiesta donne iraniane di usare social e mezzi di informazione perché hanno un forte impatto. Visto che lì internet lo oscurano, in Italia la diffusione sui social la raddoppiamo”.

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