VIDEO | Parità salariale e diritti per chi lavora nelle rsa, i sindacati: "La Regione si faccia parte attiva nella vertenza Aiop"
Dopo oltre dieci anni il rinnovo del contratto nazionale, ma senza Cgil, Cisl e Uil che lamentano un ulteriore peggioramento delle condizioni degli operatori che già guadagnano 300-400 euro in meno dei colleghi impiegati nella sanità pubblica, denunciano: all'assessore Verì si chiede un intervento deciso
Quantificare il dato sull'applicazione del contratto nazionale Aiop (Associazione italiana ospedalità privata)-Rsa, revocare i contratti che non rispettano quel contratto e garantire diritti e parità salariale ai lavoratrici e i lavoratori che da dieci anni aspettano il riconoscimento di ciò che gli è dovuto.
È stata la sede regionale della sanità di Pescara quella scelta da Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl per manifestare così come avvenuto in tutta Italia. L'appello lo hanno rivolto all'assessore Nicoletta Verì perché si faccia parte attiva in una vertenza che continua a svilire professionalità e, di conseguenza, impattare sulla qualità della vita dei più fragili perché sono loro i pazienti di quelle strutture.
“L'assessorato deve farsi promotore nella vertenza che riguarda i lavoratori e le lavoratrici del contratto Aiop-rsa. Parliamo di un contratto non rinnovato da anni e che ora vogliono rinnovare con una sigla non rappresentativa evitando il confronto con la Cgil, la Cisl e la Uil e condannando i lavoratori e le lavoratrici ad uno schiacciamento della professionalità e parliamo di operatori che si occupano dei più fragili”, tuona la segretaria generale Cgil Fp Abruzzo-Molise Paola Puglielli. Grave anche per Barbara Amirante, coordinatrice interregionale Sanità privata Cisl Fp Abruzzo-Molise, l'esclusione dei sindacati più importanti da una trattativa che dovrebbe dare, dopo tanto risposte, risposte ben diversi ai lavoratori delle cooperative che operano nelle rsa. “Chiediamo la revoca dei contratti che applicando un contratto Aiop non rinnovato da più di dieci anni e sottoscritto con sigle di comodo – spiega – e che si costringa l'Aiop a riprendere il tavolo iniziato con i sindacati più rappresentativi a livello nazionale”.
A pagare le spese di una situazione in stallo da così tanto tempo e che rischierebbe ora di peggiorare, sottolinea, “sono sempre i più deboli e cioè quei pazienti che necessitano di cure professionali e assistenza continua. Sono pazienti fragili quindi no al dumping contrattuale e no ai contratti a ribasso. Va riconosciuto lo stesso lavoro, la stessa professionalità e lo stesso stipendio del pubblico a questi lavoratori e queste lavoratrice”.
“Siamo qui – aggiunge Michele Del Sordo responsabile cliniche private per la Uil Fp Abruzzo-Molise – per rivendicare un giusto contratto. Quello in essere è il peggior contratto della sanità privata in tutta Italia. Sono undici anni che siamo qui a lottare. Chiediamo aiuto alle autorità perché rivedano le convenzioni. In Abruzzo – sottolinea – non c'è un grosso numero di lavoratori come Aiop-rsa, ma in tutta Italia la percentuale è molto elevata. Parliamo di persone che fanno lo stesso lavoro che si fa in quelle pubbliche, ma che hanno stipendi più bassi di 300-00 euro. E' una situazione paradossale quella per cui i nostri politici parlino di salario minimo di fronte a situazioni come queste”.
I sindacati dunque ancora una volta tagliati fuori “ma quel che è ancor più grave è che sono tagliati fuori da un rinnovo contrattuale le lavoratrici e i lavoratori. Si discute in questo Paese di salario minimo, ma questi lavoratori hanno salari che si aggirano intorno a 4-5 euro lordi l'ora altro che salario minimo – ribadisce Puglielli - Chiediamo all Verì di farsi aprte dirigente perché siano interrottti i rapporti di lavoro con le strutture e ce ne sono nella nostra regione, questo contratto pirata”, concude la segretaria generale Cgil Fp Abruzzo-Molise.
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