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VIDEO | Crescono i costi anche dei mutui e i salari non aumentano, Iasci (Usb Abruzzo-Molise): "La regione faccia la sua parte"

Il responsabile regionale dell'Unione sindacale di base alla manifestazione partecipata tenutasi in piazza Unione per criticare le "non-scelte" del governo: "I lavoratori e le lavoratrici del settore pubblico e privato non ce la fanno più, servono interventi urgenti"

“Chiediamo di alzare i salari. In questo Paese siamo fermi da trent'anni, ma nel frattempo aumentano i prezzi. I lavoratori e le lavoratrici sia pubblici che privati non ce la fanno più. Chiediamo un intervento importante che non può essere un taglio minimo del cuneo fiscale, ma chiediamo un aumento di almeno 300 euro in busta paga per tutti i lavoratori di questo Paese per recuperare potere d'acquisto che è stato eroso dall'aumento dei prezzi”.

A dichiararlo Luigi Iasci responsabile Usb (Unione sindacale di base) Abruzzo e Molise che questa mattina era in piazza per lo sciopero convocato proprio per chiedere interventi urgenti in favore di tutti i lavoratori e le lavoratici italiani e dunque abruzzesi vista la contingenza storica ed economica cui ci trova davanti anche a seguito del conflitto in corso tra Russia ed Ucraina. Una manifestazione partecipata che si è conclusa con una sfilata fin sotto l'assessorato regionale alla sanità.

Se i salari bassi accomunano sia il lavoro privato che pubblico per quest'ultimo “abbiamo un importante comparto sistema Paese che si trova in una situazione di grave difficoltà – aggiunge -. Le assunzioni latitano, migliaia di lavoratori e di lavoratrici che vincono i concorsi pubblici si trovano a dover rifiutare perché i costi delle città dove vincono questi concorsi sono troppo alti. C'è bisogno di invertire la rotta – incalza -, c'è bisogno di investire sul pubblico impiego, c'è bisogno di investire nel sistema Paese che da troppo tempo è invece lasciato nel dimenticatoio”.

A Iasci chiediamo se a suo parere dietro questa immobilità ci sia una vera e propria volontà politica. “I dati ce lo dicono chiaramente – risponde -. Le misure prese da questo governo da quando si è insediato in autunno fino ad oggi dicono chiamar ente che sui salari non si è fatto nulla. È aumentato a dismisura il mondo degli appalti e quello dei subappalti, ma non si sono fatti interventi importanti per la riduzione dei prezzi quindi è chiaro che il governo risulta dal nostro punto di vista incapace di affrontare una situazione grave su tutto il contesto europeo e forse globale, ma sicuro l'Italia non sta apportando le misure giuste”.

“Noi – prosegue il responsabile Usb Abruzzo e Molise - abbiamo invitato tutte le forze politiche perché crediamo che le condizioni in cui versano lavoratori e lavoratrici siano un argomento da portare in consiglio regionale. Chiediamo di prendere interventi chiari per sostenere i redditi delle famiglie. Prima di tutto la Regione può intervenire con l'introduzione di misure specifiche affinché vengano sostenute. Noi oggi – conclude - ci troviamo nella condizione in cui anche i mutui per l'acquisto casa sono aumentati a dismisura c'è bisogno politica intervenga convocando le organizzazioni delle banche e cercando di abbassare questi costi”.

Nello specifico l'Usb chiede il salario minimo di dieci euro l'ora per legge; 300 euro di aumento in busta paga per tutti e tutte subito; il blocco dei prezzi dei beni di prima necessità; lo stop all’aumento delle rate dei mutui prima casa; portare l'età pensionabile a 62 anni e la pensione minima a mille euro; intervenire contro la discriminazione.

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