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Venerdì, 29 Marzo 2024

VIDEO | La Cgil in piazza contro la manovra di bilancio, Ranieri: “Iniqua, sbagliata e che strizza l'occhio agli evasori fiscali”

Il segretario regionale illustra le ragioni per cui il 15 dicembre il sindacato sarà in piazza Alessandrini proprio sotto l'assessorato regionale alla sanità, settore che ancora una volta, denuncia il sindacato, vedrà abbattersi su di sé una tagliola: dal reddito di cittadinanza alle pensioni fino all'uso dei contanti e il divario tra nord e sud per la Cgil è tutto "sbagliato"

“Una manovra iniqua, sbagliata e regressiva che strizza l'occhio agli evasori e fa esattamente il contrario di ciò che andrebbe fato in questo periodo di difficoltà”. Così il segretario generale della Cgil Abruzzo-Molise Carmine Ranieri sulla manovra di bilancio contro cui il sindacato ha indetto lo sciopero generale che a Pescara vedrà manifestare tutte le sezioni del sindacato giovedì 15 dicembre in piazza Alessandrini proprio davanti all'assessorato alla sanità, settore ancora una volta, denuncia la Cgil, dalla legge di bilancio.

Le ragioni per cui si dice “no” alla manovra e per cui dalle 9.30 si sciopererà sono molteplici, sottolinea Ranieri. “Non dà nulla ai lavoratori – spiega -. Noi avevamo chiesto di diminuire il cuneo fiscale di almeno cinque punti, invece sostanzialmente dà qualche euro ai lavoratori che guadagnano circa mille euro al mese quando quello che serviva era un intervento strutturale molto più forte”. Quindi il reddito di cittadinanza che sarà percepito per un tempo minore rispetto a quello attuale a fronte di una situazione, denuncia la Cgil, in costante peggioramento e a dirlo sarebbero i dati: nel 2021 a farne richiesta sono stati 20 mila 966 abruzzesi, nel 2022 con il dato fermo ad ottobre 24 mila 426 cioè oltre tremila persone in più. Una riduzione che arriva, sottolinea ancora il segretario regionale, “in una fase in cui tante persone sono sul lastrico”.

Come se non bastasse, incalza, la manovra “taglia fortemente nei servizi pubblici a cominciare dalla sanità. Sappiamo già quanti problemi hanno i cittadini abruzzesi per potersi curare: liste d'attesa infinite e disagi. Basta pensare solo al pronto soccorso”, sottolinea ricordando che proprio la Cgil nelle settimane scorse ha manifestato per dire “no” alla privatizzazione della sanità alla luce di quella delibera con cui si pensa di appaltare ad una società esterna la gestione dei codici bianchi e verdi. Occasione in cui il sindacato tappezzò l'ingresso del cup con i manifesti indicanti i tempi biblici delle visite specialistiche. “Le risorse – prosegue Ranieri – non coprono neanche i costi dovuti all'inflazione e questo significherà ulteriori disagi, riduzione del fondo sanitario nazionale e regionale e questo significherà ulteriori disagi riduzione reale del fondo sanitario nazionale e quindi regionale non potrà essere assunto un medico, un infermiere, un operatore socio sanitario in più in una situazione che noi nella nostra regione abbiamo già denunciato come situazione drammatica”.

“Non c'è nessuna politica per il Mezzogiorno, aumentano le disuguaglianze tra il nord e il sud e dall'altro lato vengono premiati gli evasori con la rottamazione delle cartelle esattoriali, si aumenta la possibilità di utilizzare il contante e si riduce l'obbligo di far utilizzare il Pos sotto i 60 euro. Tutte queste manovre – conclude Ranieri – alimentano l'economia sommersa come ci dicono chiaramente l'ufficio parlamentare bilancio, la corte dei conti, l'unione europea e la banca d'Italia. E' una chiara manovra che strizza l0cchio agli evasori – ribadisce – una manovra che fa esattamente il contrario di quello che andrebbe fatto in questo periodo di difficoltà”.

Queste quindi le richieste che la Cgil avanza al governo per correggere una manovra “iniqua che accresce povertà e disuguaglianze, aumenta la precarietà e premia gli evasori” come si legge sul volantino del sindacato: la riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori per incrementare i salari, risorse adeguate per la sanità pubblica, la scuola, l'università, la ricerca e il trasporto pubblico, più risorse per il welfare e le politiche di contrasto alla povertà, politiche per il mezzogiorno che riducano il divario del Paese e contrastino lo spopolamento dei territori, la lotta all'evasione fiscale con una maggiore tassazione degli extraprofitti e dei grandi patrimoni, una riforma strutturale e la rivalutazione integrale delle pensioni, oltre alla pensione di garanzia per i giovani e, infine, risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

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