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Venerdì, 19 Aprile 2024

VIDEO | Il presidente Antonelli non fa discutere gli ordini del giorno per il parco 8 marzo: volano parole grosse in aula

Da "fascista" a "presidente dittatore", i consiglieri di minoranza si scatenano contro il presidente del consiglio comunale e andranno dal prefetto: "Violato il regolamento". Antonelli replica: "Scene viste tante volte, ma era meglio evitare: ho agito secondo le regole"

“Dichiaro chiuso il consiglio comunale”. Non più di trenta secondi dall'apertura della seduta e la decisione del presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli scatena l'inferno a Palazzo di Città. Non si discutono gli ordini del giorno presentati dalle opposizioni e dai banchi di minoranza volano parole pesanti nei confronti suoi confronti.

Da “fascista” a “presidente dittatore” le parole infiammano l'aula con lo stesso che poco dopo compare tra i cittadini per ribadire il perché della sua scelta. E se le scuse per i modi scatenatisi in aula arrivano in sala giunta dove subito dopo i vertici di Palazzo di Città hanno incontrato i cittadini, l'intenzione non cambia: centrosinistra e Movimento 5 Stelle si rivolgeranno al prefetto perché la seduta non poteva essere chiusa, sostengono, prima che gli ordini del giorno fossero comunque discussi.

Al centro dello scontro quindi non il ritiro della delibera con cui si intende cedere il terreno del parco di via 8 marzo alla Asl per la costruzione di una Casa di comunità su cui comunque le minoranze continuano a dirsi contrarie e lamentare l'atteggiamento di un'amministrazione che tira dritta senza ascoltare i cittadini, ma la decisione di non aprire comunque una discussione sugli ordini del giorno presentati.

“Oggi è successa una cosa molto grave – tuona il capogruppo del Partito democratico Piero Giampietro ai microfoni de IlPescara -. Dopo il ritiro della delibera come sempre in consiglio comunale si possono discutere gli ordini del giorno. Noi li abbiamo proposti sull'argomento della delibera e all'improvviso, in maniera del tutto illegittima, la seduta è stata chiusa prima del voto dei documenti. Questo vuol dire che l'amministrazione ha fatto un caos in un anno e che ora ha paura di confrontarsi e di votare. È una cosa mai successa in consiglio comunale, andremo dal prefetto”, chiosa.

“Abbiamo vissuto una situazione surreale perché di fronte a una situazione presentataci come urgente la delibera è stata ritirata evidentemente perché si era scatenata una comprensibile rivolta dei cittadini che si era manifestata nelle aule consiliari dove sono intervenuti per far sentire il loro dissenso rispetto alla situazione e la decisione – incalza il consigliere M5s Paolo Sola -. Si è deciso di stroncare ogni tipo di confronto e questo – conferma anche lui – ci porterà a rivolgersi al prefetto”.

A replicare è lo stesso Antonelli che quando gli chiediamo cosa replica agli insulti ricevuti afferma: “rispondo semplicemente che il ritiro della delibera determina la chiusura della seduta. Le opposizioni avevano presentato due ordini del giorno collegati alla delibera, ma visto che è stata ritirata cade l'interesse degli stessi. Tra l'altro mi sarebbe sembrato antipatico – aggiunge – costringere decine di cittadini ad assistere a un inutile e sterile dibattito su un documento ritirato. È stato più produttivo l'incontro con i cittadini che quello che sarebbe stato il dibattito in aula. Il regolamento inoltre – prosegue - non è affatto chiaro rispetto al discutere o il non discutere gli ordini del giorno. Quanto avvenuto appartiene a vicende abbastanza usuali che caratterizzando il consiglio comunale. Io ritengo di aver agito nel rispetto delle regole”.

Nessun atteggiamento dittatoriale dunque, precisa: “chi mi conosce sa. Sono volate parole grosse mi è stato dato del fascista, ma la mia cultura politica è ben altra. Rispedisco al mittente quelle che non sono offese, ma parole grosse che avrebbero fatto bene a risparmiarsi. Ne ho viste tante in 20 anni non sono né preoccupato né stupito. Passerà con il tempo come sempre”.

Sulla delibera ritirata e il mancato confronto però le opposizioni sembra non abbiano intenzione di lasciar passare. Dal prefetto, ribadiscono anche al termine dell'incontro con i residenti, ci andranno e per Sola la scelta di fare un passo indietro sebbene non per individuare un'area diversa da quella già individuata per la struttura Asl, ma per individuare un altro spazio per il parco, arriva“all'indomani di una sonora sconfitta quella dell'accoglimento da parte dei residenti di via della Fornace Bizzarri. Evidentemente con questo escamotage ha ritenuto di stoppare questa nuova situazione prima di andare incontro a un'altra debacle come quella”. Per Giampietro quanto avvenuto oggi in aula e il fatto che di fatto la delibera in aula tornerà esattamente com'è testimonia che l'amministrazione “ha proposto e scelto senza dire niente ai cittadini quindi temiamo che andrà come hanno detto che sarebbe andata a finire. Di fronte a un atteggiamento così brutto i cittadini iniziano ad avere paura di questa amministrazione”.

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