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Giovedì, 25 Aprile 2024

VIDEO | A Pescara e Chieti cittadini mobilitati contro la guerra: l'invito ad unirsi a loro con una lettera aperta

Ne fa parte la pescarese Lorella Cappio che spiega le intenzioni di questa sorta di movimento che, una volta a settimana, si riunisce nelle due città capoluogo

Ad oggi sono circa una cinquantina, ma l'auspicio è di allargare l'adesione e creare una vera e propria mobilitazione popolare per dire “no” alla guerra in Ucraina. E' un movimento spontaneo quello nato a Pescara e Chieti che coinvolge cittadini anche di altri Comuni delle due province e di cui una delle componenti, Lorella Cappio, era oggi davanti alla Madonnina dove si è tenuta la protesta organizzata da Alternativa, Partito comunista, Riconquistare l’Italia, Azione civile, Risorgimento socialista e comitato No Draghi, per dire no al governo guidato proprio da Mario Draghi. Cittadini che, spiega, si riuniscono ogni giovedì vicino l'Elefante di piazza Salotto dalle 19 alle 20 a Pescara e, alla stessa ora, il venerdì in piazza Vico a Chieti .

Un fronte che vuole allargarsi e per questo hanno scritto una lettera aperta che chiedono a tutti di sottoscrivere e con cui chiedono, spiega Cappio, “di abbandonare la logica guerrafondaia che anima questo governo come gran parte dei governi europei. Siamo contro l'invio delle armi non perché il popolo ucraino non abbia diritto a difendersi e combattere l'invasione autocrate russo, ma perché pensiamo che ci sia una guerra anche qui che si sta facendo passare per una crisi. Pensiamo si debba fare qualcosa di concreto per aprire un tavolo di pace”. “Crediamo che questa guerra – ed è questo che si legge chiaramente nella lettera – sia funzionale a una serie di logiche economiche che vedono petrolio e gas al centro degli interessi. Per cui come cittadini abbiamo scritto una lettera aperta per combattere questa logica che ci impone di scegliere tra l'uno o l'altro contendente. Noi vogliamo disarmare la pace e disertare la guerra”. Nella lunga lettera si parla delle responsabilità di tutti e del fatto che, ne sono convinti i cittadini, “in realtà si stanno ridefinendo, attraverso questa guerra, le sfere di influenza economica e geoplitica del mondo e chi ne muove le pedine non vuole interferenze, per ora”. “Non dobbiamo arrenderci alla inevitabilità della guerra – si legge in un altro passaggio – e facciamo una scelta radicale dichiarandoci pubblicamente disertori di guerra, persone che, anche a costo della galera, non alzeranno un dito per attaccare nessun'altra persona al mondo, seguendo alla lettera il mandato costituzionale”. “Noi – concludono i cittadini firmatari – non siamo in guerra con nessuno e

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