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VIDEO | Italia sovrana e popolare presenta candidati e programma: al primo punto l'uscita dalla Ue e dalla Nato

Quattro le realtà nella coalizione che chiede anche il non obbligo vaccinale, a spiegare il programma è il segretario nazionale di Riconquistare l'Italia e capolista in parlamento Lorenzo D'Onofrio

L'uscita dall'unione europea e della Nato è il primo dei nove punti che “Italia sovrana e popolare”, che ha oggi presentato i suoi candidati abruzzesi, intende portare in senato e in parlamento.

Nove punti che, proprio nell'intenzione di un ritorno alla sovranità nazionale, punta quindi su una sovranità monetaria e politica dell'Italia con la nazionalizzazione dei settori strategici che passa anche per una politica estera per cui si prevede lo stop dell'invio delle armi all'Ucraina e alle sanzioni verso la Russia con il Paese che, a livello internazionale, assuma un ruolo di mediazione. Sulla sanità oltre ad una ricostruzione di quella pubblica, si legge nel programma, anche gli investimenti in quella di prossimità con un secco no all'obbligo vaccinale e ad un possibile ritorno del green pass. Tra i temi il lavoro per cui Italia sovrana e popolare propone la piena occupazione ance con un lavoro di cittadinanza, il salario minimo a 1.200 euro, l'abrogazione di tutte le norme sulla precarizzazione previsti dalla legge Fornero. Quindi il sociale con un assegno di invalidità che arrivi ai mille euro al mese, lo sviluppo del walfare familiare e una ferma opposizione alla maternità surrogata e non solo. Per l'istruzione la coalizione rifiuta l'idea della scuola-azienda e chiede una valorizzazione degli insegnati oltre a massicci investimenti anche per l'università e la ricerca. Ultimi due punti l'ambiente e la giustizia. Per la prima l'idea è quella di mettere in campo un piano strutturale di investimenti pubblici per la tutela del territorio e per lo sviluppo dell'indipendenza energetica, per quanto riguarda la giustizia si chiede una intensificazione della lotta alla mafia e la corruzione,la fine del segreto di Stato sulla stagione delle stragi e sulle responsabilità interne ed internazionali nella “strategia della tensione”, oltre ad una riforma organica e popolare della giustizia.

A spiegare il programma e le priorità della coalizione che mette insieme Riconquistare l'Italia, il Pci, Ancora Italia e Azione Civile di Antonio Ingroia (realtà questa che in Abruzzo non ha candidati), è il segretario nazionale di Riconquistare l'Italia Lorenzo D'Onofrio, candidato al collegio uninominale di Pescara e al plurinominale alla camera dei deputati.

“Quella con la Nato non è forse mai stata un'alleanza difensiva - dichiara - Ci ha portato a partecipare a guerre in tutto il mondo che non ci appartenevano e che comunque dovevano essere evitate. Negli ultimi mesi stiamo vedendo come il servilismo verso la Nato e Stati uniti ci sta portando ad una politica interna che va contro tutti gli interessi dell'economia italiana e dei cittadini italiani. Ci si appresta ad un autunno che sarà disastroso”, aggiunge parlando anche del caro bollette e di un Paese che “rischia di fermarsi. E' notizia che la Russia sta sperimentando con la scusa della manutenzione la chiusura dei gasdotti. Le prospettive non sono buone – incalza D'Onofrio – e sono sconcertato dai nostri colleghi candidati di quello che definiamo il partito unico e che guida l'Italia da 30 anni, che prendono tutto per leggerezza. Il paese ha bisogno di ritrovare politica statale che riprenda in mano l'economia riprendendosi la leva monetaria” e dunque “una indipendenza sia dall'Europa che dagli Stati Uniti: per questo vogliamo l'uscita dalla Ue e la Nato”. Il segretario nazionale e candidato in parlamento punta il dito anche sul pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza): “in parte sono i soldi che vengono dall'Europa, ma che abbiamo dato noi all'Unione e ci vengono ridati indietro con vincoli di cofinanziamento”. A questi si aggiungono, dice ancora “i 120 miliardi sono prestiti per avere i quali ci sottoponiamo costantemente al giudizio Ue per fare riforme che facciamo da 30 anni che hanno distrutto tutto il nostro tessuto produttivo e lo stato sociale datoci dai nostri padri costituenti. Con Maastricht – conclude – l'Italia è morta è stato distrutto il patrimonio statale e ora anche quello delle imprese. Si parla tanto di piani per l'Abruzzo, ma l'Abruzzo sta morendo. Noi stiamo cercando di portare nel parlamento interessi di tute le fasce del popolo italiano che non vengono prese neanche in considerazione da da troppi anni”.

Questi i candidati:

Candidato come capolista al senato uninominale, Umberto Mariani, 65enne imprenditore di Lanciano (Chieti), coordinatore regionale di Ancora Italia, candidato alla camera plurinominale, Gianluca Baldini, 40enne pescarese, docente incaricato sul ruolo di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado, già candidato sindaco alle elezioni comunali di Pescara con Riconquistare l'Italia e candidato al senato nel collegio uninominale; Nobile Dell'Orefice, 49enne di Archi (Chieti), rappresentante commerciale con una laurea in giurisprudenza ed esperienze nel campo giuridico, candidato alla camera nel collegio uninominale di Chieti 01, Daniela Franciosi, 52enne imprenditrice di Avezzano (L'Aquila), candidata alla camera al collegio uninominale L'Aquila 03, Paola Piccone, 59enne avvocato in utroque iure di Chieti  candidata alla camera plurinominale; Stefania De Leonibus, 45enne di Elice (Pescara), assistente giudiziaria presso la procura della Repubblica di Chieti, candidata al senato plurinominale e Giuseppe Redondi, 49enne di Scerni (Chieti), operaio alla Sevel di Atessa (Chiet), candidato al senato plurinominale.

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