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Giovedì, 25 Aprile 2024

VIDEO | Per il sindaco Masci nessun "caso" per viale Marconi: "Questione tecnica, nomineremo un nuovo collaudatore"

Non ci sarebbe nessun retroscena dietro le dimissioni dell'ingegner Pietro Grosso che i collaudi avrebbe dovuto farli: "pare abbia lasciato perché oberato di lavoro, ognuno si assume le sue responsabilità", dice il sindaco che rivendica ancora una volta la bontà del progetto

Il fatto che l'ingegner Pietro Grossi si sia dimesso dal ruolo di collaudatore per viale Marconi “non significa nulla di particolare se non che verrà nominato un altro collaudatore che farà il collaudo come avviene per tutte le opere pubbliche”.

Il sindaco Carlo Masci liquida con parole di shakespeariana memoria del “Tanto rumore per nulla” l'uscita di scena del dipendente pubblico che si sarebbe dovuto occupare dei collaudi amministrativi inerenti la viabilità sulla nuova e contesta arteria stradale. Secondo quanto a lui riferito la decisione Grosso l'avrebbe presa perché “era oberato da troppi collaudi e siccome doveva svolgere anche l'attività ordinaria non riusciva a fare tutto. Evidentemente ha ritenuto di poter fare questa scelta. Quello che sottolineo – prosegue il sindaco – è che quando uno si assume la responsabilità di un incarico deve portarlo a termine. In questo caso non è successo e ognuno si assume le sue responsabilità. E' solo una questione tecnica - ribadisce – che si risolverà con un altro collaudatore”.

Anche sui tempi nessuna preoccupazione sebbene i collaudi si sarebbero dovuti concludere nei primi giorni di giugno. “I tempi – dice Masci – sono quelli necessari per le tante opere pubbliche. C'è uno slittamento per quanto riguarda i collaudi che comunque sono amministrativi. Il tema reale – prosegue - che ogni giorno su viale Marconi passano dalle 15mila alle 20mila macchine e credo lo facciano con grande soddisfazione visto che si percorre tempi brevissimi oggi”.

“Poi c'era chi voleva le macchine in seconda fila ma noi e chi ci ha preceduto, questo dato che i finanziamenti erano precedenti e anche il progetto, abbiamo ritenuto che quell'asse dovesse entrare a far parte di un processo più ampio di cambiamento della mobilità a Pescara che favorisca i mezzi pubblici rispetto al mezzo privato. Non dimentichiamo che ogni giorno in città entrano 120mila macchine che inquinano. C'è quest'asse longitudinale dalla Warner al tribunale, allo stadio e all'università che aveva bisogno di corsie preferenziali e spazio per il mezzo pubblico, parliamo della strada parco e di viale Marconi – precisa -, per fare in modo che oggi chi viene in macchina possa avere un'alternativa reale così come avviene nelle città civili. Se vogliamo pensare che Pescara debba continuare ad avere una mobilità del '900 e cioè del millennio scorso con le auto in seconda fila, questa non è la mia città”, conclude.

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