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Venerdì, 19 Aprile 2024

VIDEO | Il ministro Roccella smorza le polemiche sul 25 aprile: "Non è la festa delle contraddizioni, ma dell'unità e della libertà di tutti"

Nel discorso fatto in occasione delle celebrazioni svoltesi in piazza Garibaldi, il ministro alla famiglia e alle pari opportunità rivendica il ruolo di una destra "che non ha nessun legame col passato" e sulla guerra in Ucraina aggiunge: "L'Italia è dalla parte giusta della storia"

“Da troppo tempo questa giornata rischia di esser giornata delle contraddizioni o della retorica e io non vorrei che fosse né l'uno né l'altro. Questo 25 aprile cade in un anno molto particolare, nel giorno in cui Italia celebra la liberazione dal nazifascismo ed è giusto ricordare le nuove minacce alla libertà dei popoli”

Con queste parole il ministro alla famiglia, natalità e le pari opportunità ha esordito nel discorso fatto in piazza Garibaldi in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile con l'intenzione di mettere un punto sulle polemiche scatenatesi contro il governo e la sua posizione nei confronti della pagina più buia della storia italiana.

Molto spazio lo ha lasciato alle donne, al loro ruolo nella resistenza del passato e quella di oggi e grazie alle quali oggi ci sono governi, compreso quello italiano, ci sono donne al governo, ma anche l'occasione per ricordare gli unici dodici professori che rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo: dodici su milleduecento ha ricordato rivolgendosi agli studenti. Persone, ha poi aggiunto rispondendo alla stampa, “che hanno spesso avuto un destino tragico, hanno dovuto rinunciare al posto di lavoro o si sono suicidati. Voglio però ricordare che lo hanno fatto come individui, senza far parte di un partito o di una corrente, ma rispondendo alla propria coscienza e decidendo che non era possibile abdicare alla libertà”.

Esempi dunque per il ministro proprio come le donne iraniane che lottano per quei diritti che oggi vengono minacciati anche al confine dell'Europa come la guerra in Ucraina dimostra. Per la Roccella l'Italia “si trova dalla parte giusta della storia, dalla parte di chi difende la democrazia contro i totalitarismi del nostro tempo – ha detto ancora nell'intervento fatto durante la cerimonia – perché la libertà è un patrimonio prezioso. Se il popolo ucraino che combatte da oltre un anno non avesse resistito strenuamente – ha aggiunto – oggi vivremmo uno scenario completamente diverso e dovremmo fare i conti con una sconfitta politica per le democrazie e la libertà”.

Per Roccella non c'è spazio per le polemiche perché. ha aggiunto parlando con i giornalisti, “sono ormai decenni che è stato detto che la destra è antifascita e che non nessun legame con quel passato”. Un concetto ribadito al termine del discorso fatto rivolgendosi in particolare ai giovani. “Il 25 aprile deve essere festa di tutti gli italiani uniti nell'amore e nella difesa della libertà – ha ribadito -. Una festa che serve a rafforzare il sentimento di unità nazionale forse troppo fragile ed esposto a rischi di polemiche inutili e di divisioni. Oggi deve essere veramente la festa della libertà di tutti”.

Al ministro abbiamo quindi chiesto se visto lo scenario geopolitico da lei stessa più volte citato con conflitti tanto vicini ai nostri confini, quella libertà non possa essere a rischio. “Oggi non possiamo temere come democrazie occidentali. Siamo in una democrazia solida, antica e consolidata, Non abbiamo nulla da temere. Quello che dobbiamo fare – ha quindi detto di nuovo - è schierarci dalla parte giusta a livello internazionale e sostenere le battaglie di libertà che nel mondo si stanno combattendo anche duramente”

Alla cerimonia svoltasi in piazza Garibaldi erano presenti autorità civili e religiose, oltre alle associazioni combattentistiche e gli studenti di diversi istituti pescaresi intervenuti citando storia e contemporaneità con citazioni importanti, da Aldo Moro a Piero Calamandrei fino a Liliana Segre e il mito della caverna di Platone. Oltre al ministro ad intervenire nel corso della mattinata è stato anche il sindaco Carlo Masci.

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