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Venerdì, 29 Marzo 2024

VIDEO | Un ragazzo su tre si dice vittima di bullismo o cyberbullismo: un mese di incontri per sensibilizzarli al problema

L'associazione Premio Borsellino e tanti altri enti istituzionali a cominciare dalla questura, ha organizzato nell'ambito del progetto regionale sul tema dodici incontri con gli studenti in città, Leo Nodari: "Spazi sempre più grandi per ospitarli, la testimonianza di come questo problema sia sentito dalla società"

Un mese di iniziative, fino al 23 febbraio, che coinvolgeranno 12 scuole del territorio, tra singoli istituti e comprensivi, per sensibilizzare i ragazzi sul problema del bullismo e il cyberbullismo. Un fenomeno i cui episodi sono ormai “quasi all'ordine del giorno”, sottolinea il questore Luigi Liguori e che riguarda, aggiunge l'organizzatore del Premio Borsellino nonché delle iniziative che si svolgeranno in tutta con oltre 4mila 500 studenti coinvolti, “un ragazzo su tre con le ragazze vittime principali”.

Dodici gli appuntamenti che nel mese di febbraio, proprio nell'ambito del premio, si terranno a Pescara e il fatto che si siano dovute occupare sedi ben più grandi che in passato per ospitare tutte le scuole che hanno voluto esserci, sottolinea Nodari, testimonia quanto la società il problema lo senta vicino.

Gli eventi, infatti, si terranno nei teatri e precisamente al teatro Sant'Andrea, all'auditorium Flaiano e al teatro Circus. Proprio qui il 17 febbraio con un doppio appuntamento, la mattina e il pomeriggio, ci sarà Giobbe Covatta. Un intervento finale il suo e preceduto da quello delle istituzioni, dal prefetto al questore, e di un esperto informatico chiamato a spiegare ai ragazzi la gravità dei reati commessi tramite il web e cioè del cosiddetto cyberbullismo.

Fenomeno questo in grande crescita rispetto al bullismo “fisico”, ha sottolineato Daniela Puglisi delegata dell’ufficio scolastico provinciale ricordando che proprio per contrastarlo è nato un osservatorio regionale e che i programmi di educazione civica sono diventati trasversali proprio per insegnare ai ragazzi i pericoli della rete e la gravità di certi gesti.

Quello del bullismo, ha sottolineato Nodari, “è uno degli argomenti che il ministero cerca di trattare e una risposta così entusiastica non ce l'aspettavamo. Per noi è un momento molto importante. È la dimostrazione che la cultura della legalità passa attraverso la cultura e le scuole ed è quello che diceva Borsellino, che dicevano personaggi molto importanti da Falcone a Bufalino. Il fatto di essere qui in questura per noi ha un particolare significato ed importanza: la scuola diventa uno strumento per parlare ai ragazzi. Questo è solo il primo dei dodici appuntamenti che si terranno in città e un riconoscimento va dato soprattutto a chi si è messo a disposizione del premio dalla Fondazione alla questura appunto e fino al Comune e la Regione”

Che il fenomeno del bullismo e quello del cyberbullismo in particolare si diffondano sempre di più lo conferma, come detto, il questore Liguori che sottolinea come compito della polizia sia quello di dare una “risposta repressiva, ma la risposta repressiva – sottolinea – serve a ben poco se non c'è la collaborazione con la società e le associazioni. Deve essere lo Stato che in maniera sinergica affronta il problema perché questi fenomeni sono quasi all'ordine del giorno”.

Diversi gli ammonimenti emessi dal questore nei confronti dei minori che si sono macchiati di violenze fisiche o psicologiche perpetrate tramite il web con i video delle aggressioni finite spesso proprio online. Provvedimenti preventivi che mirano a disincentivare il ripetersi del comportamento e aiutare i ragazzi a prendere coscienza della gravità di quanto fatto. “Siamo convinti – spiega - che quando c'è la violazione all'ordinamento giuridico l'intervento debba essere immediato o si rischia l'emulazione. Abbiamo innalzato l'asticella della prevenzione”.

A lui chiediamo se la misura preventiva funzioni e cioè se questi ragazzi comprendano davvero di aver sbagliato. “Lo comprendono – afferma – perché il bullismo, soprattutto quello attuato in rete e cioè il cyberbullismo, spersonalizza. Cisi nasconde dietro uno schermo e si fa qualcosa che normalmente non si sarebbe capaci fare. Ecco perché per noi essere al fianco dell'associazione e del premio Borsellino è un motivo di grande soddisfazione”.

Repressione, insomma, come ultima opzione in una città in cui la forte risposta, sottolinea Nodari, è culturale. Primo appuntamento quello del 17 gennaio fatto di confronto, ma anche di teatro e soprattutto comicità grazie a Giobbe Covatta. Un linguaggio dunque “accessibile” che vuole parlare ai giovani con semplicità, ma in modo efficace: “basti pensare – conclude l'organizzator del premio Borsellino – che Covatta ha realizzato proprio uno spettacolo sul bullismo che sarà quello presentato al Circus. Quando arte e musica si mettono a disposizione dell'impegno civile è perché la società sente questa necessità. Sanremo lo ha dimostrato”.

L'evento sarà trasmesso in diretta televisiva su Rete8.

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