rotate-mobile

VIDEO | Bollino caldaie, il centrosinistra: “La lite tra Comune e Provincia rischia di costare il doppio a 45mila pescaresi e 19 posti di lavoro”

L'amministrazione pescarese trasferisce il servizio a Pescara Energia, ma il mancato dialogo tra i due enti denunciano i consiglieri comunali e regionali, creerebbe danni economici ed occupazionali oltre che andare in direzione opposta alla Nuova Pescara

Il 1 gennaio 45mila pescaresi rischiano di trovarsi due bollini per la manutenzione della caldaia da pagare con in più 19 dipendenti di Provincia Ambiente che potrebbero finire in cassa integrazione e nel tempo perdere l'occupazione con la società che fa capo all'ente provinciale che finirebbe in liquidazione. Tutto questo perché il sindaco di Pescara Carlo Masci e il presidente della Provincia Ottavio De Martinis pur appartenendo alla stessa coalizione di centrodestra, non avrebbero alcuna intenzione di sedersi attorno ad un tavolo e dirimere una diatriba che sta andando avanti a carte bollate.

A denunciarlo sono i consiglieri comunali del centrosinistra Piero Giampietro (capogruppo Pd) con i colleghi Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo e Stefania Catalano e Mirko Frattarelli della lista Sclocco sindaco oltre ai consigli regionali del Partito democratico Silvio Paolucci (capogruppo) e Antonio Blasioli. 

Tutto ruoterebbe attorno, afferma Giampietro, ad un “capriccio” di uno dei due e forse più del primo cittadino di Pescara precisa, su chi deve gestire il servizio dentro i confini comunali. Il servizio infatti dal 1 gennaio dovrebbe passare a Pescara Energia con la fine della convenzione con Provincia Ambiente che perderebbe una fetta importante di utenza. Una fetta tanto importante che per i 19 dipendenti sarebbe già certa la cassa integrazione sebbene ad oggi non vi sia alcuna comunicazione ufficiale. Dato che però né la Provincia né il Comune intende cedere a rimetterci potrebbero essere proprio i pescaresi che, sebbene tecnicamente non possibile, potrebbero ritrovarsi con due bollini da 14 euro da pagare.

Uno stallo e una mancato dialogo che sarebbe stato da entrambi dichiarato riferisce Blasioli e contro cui neanche l'invito del prefetto avrebbe sortito effetto come spiega Giampietro. Un passo falso anche nell'ottica della Nuova Pescara, incalza Presutti, dato che si tratterebbe di un servizio che si andrebbe a scorporare quando già accorpato così come prevede proprio la fusione dei tre Comuni (Pescara, Spoltore e Montesilvano di cui De Martinis è anche sindaco) e che potrebbe anche far ipotizzare anche la volontà di rafforzare, aggiunge, la partecipata del Comune proprio in vista della nascita della nuova realtà.

Centrosinistra caldaie

Qualunque sia la ragione di questa impasse per i consiglieri di centrosinistra il dato certo è che chiarezza non ce n'è e va fatta in tempi brevi sia per dare risposte ai cittadini che di fronte alla possibilità di un doppio pagamento potrebbero rinunciare ai controlli creando un problema di sicurezza, sia per darle ai 19 dipendenti di Provincia Ambiente con alcuni di loro che da oltre vent'anni prestano servizio e che dunque hanno un patrimonio di formazione che i dipendenti di Pescara Energia dovrebbero acquisire proprio con la formazione e dunque, afferma la consigliera Stefania Catalano, con ulteriori costi in capo all'amministrazione comunale.

Un caso intricato in cui anche la legislazione sarebbe poco chiara tanto che dopo una prima diffida fatta dalla Provincia al Comune e un'altra fatta dal Comune alla Provincia, il sindaco di Pescara il parere lo ha chiesto all'ufficio legale della Regione che una risposta chiara non è stata in grado al momento di darla. Per questo nel prossimo consiglio regionale, annunciano Paolucci e Blasioli, saranno loro a chiedere al consiglio regionale di dare un'interpretazione chiara alla legge esistente auspicando che il servizio resti in capo alla Provincia per tutelare i posti di lavoro. Posti dei quali chiedono comunque la garanzia anche qualora vi fosse una diversa interpretazione proponendo quindi l'assorbimento dei 19 lavoratori in Pescara Energia. Assorbimento che ad oggi, denunciano tutti i consiglieri, non sarebbe previsto da nessun atto comunale.

Per tutti non starebbe in piedi quanto sostenuto dal sindaco Masci e riferito oggi in conferenza stampa e cioè che il passaggio del servizio garantirebbe un risparmio per i pescaresi perché nelle intenzioni c'è proprio quella di abbassare la tariffa. “Non è così – chiosano gli esponenti del centrosinistra -: quello della riduzione della tariffa è un processo già iniziato da Provincia Ambiente che intende abbassarlo fino a 12 euro”.

Se il problema al momento resta irrisolto l'amministrazione va comunque avanti con la presa in carico del servizio tanto da aver già previsto uno stanziamento di 500mila euro in favore di Pescara Energia per coprire i costi del bollino biennale.

La ragione della mancanza di dialogo e la non volontà da parte soprattutto del Comune di non voler fare un passo indietro affermano di non comprenderla dato che si parla di un servizio gratuito che non porta di certo benefici economici. Grave per Blasioli il fatto che tutto derivi da uno scontro all'interno di una “maggioranza identica”.

Una soluzione va trovata sia per evitare che i cittadini paghino il doppio sia che chi da vent'anni si relaziona con utenti e i circa 400 fornitori del territorio che perderebbero un punto di riferimento, concludono, si ritrovi senza occupazione.

Copyright 2022 Citynews

Video popolari

VIDEO | Bollino caldaie, il centrosinistra: “La lite tra Comune e Provincia rischia di costare il doppio a 45mila pescaresi e 19 posti di lavoro”

IlPescara è in caricamento