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VIDEO | Blasioli (Pd): "A Popoli pronto soccorso in crescita ma senza personale, troppe le criticità è ora di cambiare passo"

Il consigliere regionale del Partito democratico traccia il bilancio della visita ispettiva fatta nel presidio dove denuncia, mancano medici, infermieri e oss, dove ci sono macchinari inutilizzati e troppe strutture inagibili: chiesto un incontro al direttore generale della Asl Ciamponi e in consiglio regionale arriva un'interrogazione

Cresce il numero dei pazienti che si rivolgono al pronto soccorso di Popoli e le stime del 2023 parlando di un aumento ulteriore a fronte però di una scarsità di personale tanto che da fine marzo gli operatori socio sanitari potrebbero non più riuscire a garantire i turni. A questo si aggiunge la presenza di un apparecchiatura di telemedicina per la malattie tempodipendenti mai entrata in funzione, oltre a strutture inagibili e altre criticità come quelle che interesserebbero il centro per i disturbi alimentari e il centro del risveglio.

Sono solo alcune delle carenze rilevate dal consigliere regionale del Partito democratico Antonio Blasioli che nel presidio ha effettuato una visita ispettiva. Di qui, annuncia, la richiesta di un incontro con il direttore generale della Asl Vincenzo Ciamponi e una nuova interrogazione da discutere in consiglio regionale.

Entrando nel dettaglio per quanto riguarda il pronto soccorso spiega Blasioli, “l'anno scorso ci sono stati 13mila 500 accessi. Quest'anno sono già più di 600. Questo significa che il pronto soccorso di Popoli funziona e avrà una stima annuale per il 2023 di 15mila accessi. Se si considera che Pescara con tutti i suoi problemi ne ha circa 75mila, vuol dire che quello di Popoli è un polmone molto importante anche per questo presidio. Sapete però quanto medici ci sono? Quattro compreso l'ex responsabile che è in pensione e che con abnegazione presta servizio. Quattro infermieri sono andati via negli ultimi due anni e da fine marzo – sottolinea – con gli operatori socio sanitari non riusciranno più a fare i turni da fine marzo. Sapete che se un infermiere accompagna in ambulanza un paziente in un altro ospedale a Popoli ne rimane uno solo? È una situazione fuorilegge dato che questa ne prevede tre”. Facendo una proporzione, incalza il consigliere del Pd, vuol dire che se nell'ospedale di Pescara ci sono quattro o cinque medici che si occupano di cinque pazienti, a Popoli un medio ne assiste 50 a turno senza dimenticare che anche qui ci sono persone che stazionato per più giorni in pronto soccorso perché, afferma, in geriatria non basterebbero i posti letto chiedendo dunque un impegno ancor più gravoso al già scarso personale.

Quindi quello che definisce “spreco di risorse pubbliche”. “Ho scoperto che ci sono tre apparecchiature di telemedicina che la Regione Abruzzo ha acquistato per Penne, Pescare e Popoli. Apparecchiature per le malattie tempodipendenti, ad esempio un ictus. Sono costate 25mila euro al mese per cinque anni fino a che se n è diventati proprietari, ma questo macchinario non è mai entrato in funzione”, prosegue sottolineando che complessivamente il costo è stato per le tre apparecchiatura di un milione 400mila euro. Un macchinario che in sostanza sarebbe in grado di salvare la vita e anche di questo insieme ai coniglieri comunali del partito democratico di Popoli intende chiedere spiegazioni al direttore generale della Asl. 

A Ciamponi, oltre alle criticità del pronto soccorso e quelle delle apparecchiature, si intendono chiedere risposte anche per gli edifici chiusi a seguito dei terremoti del 2009 e del 2016 per sapere se e quanto torneranno agibili. L'occasione questa per rilevare altri due problemi, spiega ancora Blasioli e cioè quello relativo al Centro del risveglio visitato dal ministro Schillaci il 10 dicembre 2022. “A lui – spiega il consigliere dem – sono stati mostrati i cinque posti letto del codice 56, ma per quelli del codice 75 (riabilitazione intensiva per interventi di recupero di disabilità importanti, modificabili, che richiedono una sorveglianza medico-infermieristica h24 ndr) stiamo ancora aspettando gli arredi, il personale infermieristico e terapistico sapendo che sono situazioni che di personale ne richiedono molto”.

Non tanto diversa sarebbe la situazione del Centro per i disturbi alimentari per il cui problema si è appena celebrata la giornata internazionale del fiocco lilla (il 15 marzo). Un centro che è stato dislocato con l'arrivo del covid e dove opera una sola dottoressa che tra l'altro, fa sapere, è incardinata nell'organico di medicina. “Non è neanche una Uosd (Unita operativa semplice dipartimentale) – chiosa Blasioli -. Non ha alcuna autonomia, un solo ambulatorio e i ragazzi e le ragazze che si recano in quello che è l'unico centro di valenza regionale, sono costretti a stazionare nei corridoi con altri pazienti senza privacy e riservatezza. Chiediamo di riportarlo ad un unico piano senza spacchettarlo in due edifici diversi”.

Per quanto riguarda gli infermieri, va ricordato, la Asl un bando lo ha appena pubblicato e interessa anche il presidio di Popoli. Se per il consigliere regionale dem può andar bene anche iniziare con assunzioni a tempo determinato, il problema resta il come si è arrivati alla situazione attuale del presidio ospedaliero. “Siamo al quarto dei cinque anni dell'amministrazione Marsilio e non si può più rispondere con i faremo, doteremo parlando della rete ospedaliera. Serve un vero cambio di passo”.

Per questo, conclude, oltre all'incontro che sarà chiesto al direttore generale della Asl il tema lo riporterà in consiglio regionale: “Vogliamo sapere a che punto sono i lavori degli edifici danneggiati dal sisma, la fotografia completa della situazione e con un'interrogazione abbiamo intenzione di rimarcare il problema: abbiamo visto che portando in aula queste tematiche percorsi si sono sempre messi in movimento”.

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