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VIDEO | Cremonese replica a Pagnanelli (Pd): "Il piano di risanamento acustico frutto della deregulation consentita da voi"

L'assessore comunale si dice dispiaciuto per gli applausi scaturiti alla richiesta delle sue dimissioni avanzata dall'esponente dem, ma sul perché si sia arrivati a tanto ha le idee chiare e a chi chiede un "regolamento movida" ribatte: "Ci sono già i regolamenti"

“Sono state chieste le mie dimissioni dal consigliere comunale Francesco Pagnanelli che è stato applaudito da gran parte dei commercianti presenti con grosso dispiacere, ma voglio ricordare a tutti che il problema nasce da lontano, dall'amministrazione precedente che in piazza Muzii ha consentito una deregulation totale. Se oggi siamo a questo punto è perché in passato si è esagerato e non si sono fatte rispettare le regole in una zona fortemente antropizzata”.

Con queste parole l'assessore comunale al commercio Alfredo Cremonese commenta la richiesta di riconsegna delle deleghe chiesta dal consigliere comunale del Partito democratico nel corso del dibattito sul piano di risanamento acustico. Dibattito che riprenderà domani con l'avvio della discussione sui 138 emendamenti presentati, molti dei quali proprio dai banchi dell'opposizione che a sostegno delle associazioni di categoria che non lo vogliono (Cna, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio) continuano a chiederne il ritiro. A sostenere il documento sono infatti Casartigiani e Ascom, con tutti gli altri che, se approvato, hanno già annunciato un possibile ricorso al Tar.

Sebbene quegli applausi siano dispiaciuti a Cremonese l'assessore sottolinea come “questa amministrazione proprio in collaborazione con gli esercenti che ringrazio sotto questo aspetto, è riuscita a stabilire regole di pacifica convivenza” e che si sono tradotti, ricorda, nel non fare più eventi né pubblici né in piazza Muzii, l'assenza della musica, il ripristino nei limiti di legge dell'occupazione del suolo pubblico e la messa a disposizione da parte degli esercenti stessi, di steward addetti alla sicurezza della zona.

“Purtroppo – aggiunge l'assessore spiegando il perché del piano - di fronte ad esposti pervenuti da residenti con ipotesi reato inquinamento acustico l'amministrazione si è affidata a tecnico per un piano di risanamento acustico. Fratelli d'Italia – precisa quindi parlando proprio della discussione che ci sarà in aula sugli emendamenti – sta cercando di migliorare questa delibera per trovare un punto di equilibrio che garantisca il riposo ai residenti e la possibilità di lavorare agli esercenti”.

Gli chiediamo quindi di quali emendamenti parla. “Siamo intervenuti su tanti aspetti – risponde Cremonese – e vedremo l'esito in consiglio comunale. Per esempio – sottolinea rivendicando un emendamenti su cui molta leva ha fatto Forza Italia – da un po' di anni non si facevano più eventi in piazza e noi abbiamo inserito le deroghe. Siamo stati i primi a dirlo e questo è un grandissimo successo di Fratelli d'Italia”.

L'occasione per lui anche per replicare al presidente della commissione comunale commercio Fabrizio Rapposelli (FI) sebbene il nome Cremonese non lo faccia. È stato però quest'ultimo ad affermare in aula che proprio l'assessore ha disatteso la mozione con cui gli si chiedeva di redigere un “regolamento per la movida” affermando di essere disposto a farsene carico avendo lui non poche perplessità sul piano di risanamento acustico. “Alcune persone – dice infatti l'assessore comunale – chiedono regolamenti sulla movida, ma questa è una cosa che hanno fatto poche città e se lo hanno fatto si basano su forti controlli. Noi dobbiamo essere onesti con cittadini ed esercenti. Sappiamo che Pescara ha un controllo del territorio effettuato dalla polizia locale fino alla mezzanotte e oltre non possiamo andare. È quindi chiaro che i problemi si verificano dopo mezzanotte. Ringraziando i carabinieri, la polizia e tutte le forze dell'ordine, voglio ricordare a tutti – prosegue Cremonese - che la movida è un fenomeno che doverbbe essere controllatodal Comune e noi non abbiamo un servizio ad hoc”. Ribadendo che le poche città che si sono dotate di un regolamento lo hanno fatto potendo incrementare i controlli o proprio utilizzando sistemi di misurazione sonora o ancora riduzione degli orari, l'assessore conclude: “Francamente sono contrario alla limitazione oraria perché c'è una legge nazionale che prevede che si possa operare fino ad una certa ora. Quello che dobbiamo fare è gestire il rumore antropico”.

Solo quello degli orari, specifica quindi Cremonese, è il tema che resta "fuori" da regolamenti che in realtà esistono e che in qualche modo come testimoniato dagli stessi uffici specifica fuori microfono, la "movida" la regolano già e sono quelli per l'occupazione del suolo pubblico, i regolamenti della polizia locale per i controlli e tutta la parte della normativa applicata al settore ambientale. Regolamenti cui si aggiunge la legge nazionale che regolamenta a sua volta il tema somministrazione. Sugli orari però, tiene ancora a precisare, trovare un punto d'incontro si è sempre dimostrato difficile ed è anche per questo che alla fine si è giunti al piano come ha sottolineato lo stesso sindaco Carlo Masci parlando di un tema comune a tutta Italia a cui nessuno ha trovato una univoca soluzione. 

Un “rumore” che per le opposizioni è però ingestibile laddove i decibel si superano anche con una semplice chiacchierata. Di qui le critiche al piano che, temono, desertifichi definitivamente piazza Muzii riportandovi il degrado che c'era prima della riqualificazione. La battaglia ora si combatterà su quei 138 emendamenti che per il centrodestra dovranno essere migliorativi, ma in cui il centrosinistra non vede reali soluzioni. Insomma una pagina ancora tutta da scrivere.

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