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L'ANALISI | Colpo di coda del Pescara. E il rammarico aumenta

In realtà si sta già pensando al futuro e si fa sempre più strada l'ipotesi di una riconferma dell'attuale allenatore Gianluca Grassadonia. Ecco cosa bolle in pentola

Così fa davvero arrabbiare. Così vengono tanti, troppi rimpianti. Così ti chiedi perché il Pescara fallisce clamorosamente i due match della vita contro Entella e Cosenza e poi, quando la retrocessione è ormai vicinissima, sconfigge l'altra pericolante Reggiana mandando in gol perfino il criticatissimo Capone. Perché? Perché il calcio è strano, le dinamiche sono molteplici e spesso non sono solo tattiche. Capita che la mente sgombra dei giocatori a volte valga più di mille allenamenti, nello stesso attimo in cui incontri una squadra come la Reggiana in lotta per la salvezza, che affronta l'incontro pensando di poter avere vita facile. Ecco spiegato l'1-0 di oggi allo stadio “Adriatico-Cornacchia”. Mancano due giornate alla fine, i biancazzurri incontreranno sabato la Cremonese e poi lunedì la Salernitana. La salvezza? A tenere in vita il Pescara sono solo l'aritmetica e una serie inestricabile di possibili risultati, ma è meglio non farci troppo affidamento perché la stagione, il team adriatico, se l'è giocata (male) ben prima delle ultime sciagurate partite.

IL FUTURO Si parla già di futuro e i rumors indicano non improbabile la riconferma di Gianluca Grassadonia sulla panchina. E' sempre difficile accettare che un allenatore che, suo malgrado (la responsabilità del mister in questo caso non può essere stata determinante) pone la firma a una retrocessione, abbia la possibilità di continuare con la stessa squadra. Ipotesi questa che potrebbe materializzarsi se la società deciderà di andare avanti anche con il direttore sportivo Bocchetti, che con Grassadonia ha un rapporto molto solido. La ricostruzione potrebbe partire da questo duo, puntando per il futuro anche su qualche giovane della Primavera e su una squadra che complessivamente dovrebbe essere svecchiata. Ricordiamo infatti che, in serie C, il patrimonio della Primavera senza campionato dedicato andrebbe perso, e questo il Pescara non può permetterselo. Grassadonia a fine gara contro la Reggiana ha risposto di non aver parlato con nessuno (in realtà, con Bocchetti il dialogo è plurigiornaliero), ma allo stesso tempo ha fatto capire che una piazza come Pescara è prestigiosa e quindi irrinunciabile.

I CONTRATTI L'idea di ringiovanire pesantemente c'è, ma occorrerà fare i conti con tanti contratti economicamente pesanti ancora in essere. Fiorillo, Scognamiglio, Memushaj, Busellato, Galano, Valdifiori, Sorensen, Drudi, Masciangelo hanno un pezzo di carta firmato anche per il futuro. Alcuni di loro potrebbero rientrare nel progetto tecnico, altri no, e in ogni caso è sempre difficile riuscire a piazzare su un mercato così asfittico calciatori un po' avanti con gli anni e oltretutto ben retribuiti.

SEBASTIANI Al centro di tanti discorsi, c'è sempre il presidente. Che non è amato da gran parte della piazza, ma a cui comunque viene riconosciuta la continuità della società negli ultimi anni. La novità per la prossima stagione potrebbe essere un passetto indietro di Sebastiani, che resterebbe sempre al vertice della proprietà ma magari mandando in prima linea un dirigente in grado di prendere le redini anche in termini mediatici. Materia in cui spesso il presidente scivola e rende l'ambiente ancora più infuocato del dovuto.Sempre che non ci siano colpi di scena societari da qui a qualche mese, per adesso non ipotizzabili.Qualche giorno di riflessione dopo la fine del campionato, potrebbe essere in questo senso importante.

PARACADUTE Le società che scendono di categoria usufruiscono del cosiddetto 'paracadute', cioè un conguaglio economico che spetta alle società retrocesse per permettere loro di assorbire le perdite dovute all'imprevista perdita della categoria. Paracadute che, come fa capire il termine stesso, aiuterebbe il Pescara a non precipitare e a limitare i danni per la prossima stagione. Che fare, quindi? Le ipotesi sono due: o tentare immediatamente la risalita nel paradiso della serie B, rischiando però il disastro in caso di mancata promozione; oppure come si accennava sopra, ringiovanire, tagliare, ricostruire senza proclami e senza fretta con costi bassi, magari puntando su qualche ragazzo promettente dell'attuale formazione Primavera. Allo stato corrente, prevarrebbe la seconda idea. Da confermare nelle settimane a venire.

DIGNITÀ Termine desueto. Ma ciò che si chiede al Pescara è di chiudere a testa alta una stagione disastrosa. Concludere con dignità potrebbe essere il primo passo verso una nuova vita. Certo, bisognava pensarci prima.

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