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Marino si presenta ai tifosi del Pescara: "Faremo un calcio sbarazzino"

Presentato stamattina il nuovo tecnico del Delfino, che si è detto "contento di essere qui perché c'è un progetto e ritengo che si possa lavorare bene. Poi in questa città c'è il mare, che io amo molto"

Presentato stamattina il nuovo tecnico del Delfino, Pasquale Marino. L’ex allenatore di Udinese, Catania e Parma si è detto “contento di essere qui perché c’è un progetto e ritengo che si possa lavorare bene. Poi in questa città c’è il mare, che io amo molto”.

Sullo schema tattico da adottare: “Non fossilizziamoci in un solo sistema di gioco. Se abbiamo due punte centrali forti, che ci garantiscono un certo numero di goal, nulla ci impedisce di prendere un altro giocatore. Dovremo capire le qualità dei calciatori in organico e poi cercare di trarre il massimo da ognuno di loro. Non è un problema di 4-3-3 o 3-4-3: bisogna essere elastici in maniera tale da riuscire a esaltare le qualità dei singoli”.

Che campionato disputerà il Pescara? Marino si mostra cauto: “Al momento non sappiamo come sarà il prossimo torneo di Serie B, perché il mercato si è appena aperto. Da parte nostra possiamo soltanto promettere il massimo impegno, e poi si vedrà dove riusciremo ad arrivare. Viviamo alla giornata”.

Come definirebbe Marino il suo calcio? “E’ un calcio sbarazzino, dove si cerca di verticalizzare e bisogna avere una certa personalità. A me piace trovare la superiorità numerica in ogni parte del campo”.

Il neo tecnico biancazzurro ha poi annunciato che “ci stiamo preparando per arrivare al massimo dell’organico. Cercheremo di coprire qualche vuoto nello scacchiere della squadra, dandole un’identità ben definita”.

Per quanto riguarda il passato più recente, Marino non ha nascosto le difficoltà incontrate: “Questa per me è una ripartenza: nella carriera di un allenatore ci sono alti e bassi, bisogna essere bravi a capire dove si è sbagliato. A Parma non sono riuscito ad ambientarmi e non sono riuscito a dare una continuità di gioco. E, si sa, quando le cose vanno male è colpa dell’allenatore. Sono contento di aver fatto tanta gavetta. Ho vinto la C qualche volta, la B con il Catania e ho avuto la possibilità di fare esperienze importanti in A”.

Il Pescara 2013/2014 verrà rivoluzionato? “Dipenderà dalle motivazioni di ognuno. Voglio giocatori di personalità, che si sappiano riscattare. Credo che all’interno di un gruppo debba esserci un giusto mix tra ragazzi interessanti e giocatori esperti, che possono aiutare i giovani a crescere. Io ho la cultura del lavoro, e posso promettere l’impegno. Di sicuro, comunque, le qualità dei singoli saranno importanti, perché si possono avere mille idee, ma poi servono a poco se si non ha la possibilità di portarle a termine”.

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