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Europei di basket sordi: il trionfo dell’Italia femminile

Al Pala-Elettra di Pescara, vince la nazionale azzurra, che ha avuto la meglio su una indomita Russia. Una kermesse di grande successo internazionale, che ha interessato l’area pescarese dal 16 ottobre. In campo si sono potuti apprezzare alti livelli di gioco, sia a livello femminile che ha festeggiato con la medaglia d’oro italiana, sia a livello maschile

Una kermesse di grande successo per la città di Pescara e per tutto il circondario, visto che molti atleti hanno alloggiato anche negli alberghi di Montesilvano: i campionati europei di basket riservato ai sordi.

Non solo un successo organizzativo, ma anche agonistico: a trionfare sul parquet del Pala-Elettra è stata l’Italia femminile, che ha vinto l’oro sconfiggendo la Russia 63-61. Un sogno straordinario, che si è materializzato dopo una partita di grande sofferenza, al cospetto di una Russia solida e preparata. Le azzurre non hanno mai mollato e mai rinunciato a credere in un traguardo che pareva impossibile solo dieci anni fa, quando questa Nazionale è nata, quasi dal nulla. 

La Russia è stata “tostissima” fin dall’inizio: le ragazze dell'est, all'impatto col match, hanno fatto valere la loro maggior fisicità mettendo in soggezione l'Italia (10-3 al 5').

Le azzurre hanno recuperato passo dopo passo, grazie ai tiri di Strazzari, alla ritrovata vena di Sorrentino e Sautariello, ma anche all'ottima mossa di coach Sara Braida che di fronte ai colossi russi ha scelto la strada dei tre piccoli per velocizzare il gioco e provare a correre (31-25 al 22'). 

Il terzo quarto si è chiuso con un solo punto da recuperare (45-44). Il sorpasso, atteso per 30', è arrivato all’inizio dell'ultimo periodo con Sorrentino, poi Strazzari ha piazzato la “bomba” del +4 (45-49), con l'Italia che è riuscita a prendere qualche punto di vantaggio (54-60 al 37') e a difenderlo con le unghie fino all'ultimo, pur sbagliando una marea di tiri liberi.

“Un cerchio che si chiude - ha detto commossa il dt Beatrice Terenzi - perché in casa ci siamo presentate, ai Mondiali di Palermo nel 2011, e in casa dieci anni dopo, abbiamo coronato il nostro percorso. Grazie alla federazione per aver creduto in noi, pensiamo di averli ripagati in questi anni e soprattutto ora che ci mettiamo al collo la medaglia d'oro". 

Il coach Sara Braida: “Abbiamo dato una strigliata veemente nello spogliatoio all’intervallo. Eravamo convinte di doverla riprendere dal punto di vista psicologico e non dal punto di vista tecnico, perché le informazioni le avevano già tutte. Stava prevalendo la paura e, una volta tornate in campo, le ragazze hanno dimostrato il loro valore". 

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