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Zeman e Rossi, amici-rivali contro nella corsa al terzo posto tra Pescara e Foggia

Due partite da giocare, un solo punto di distanza. Delfino avanti, ma pugliesi pronti al sorpasso. Il duello si gioca anche in panchina

Il romagnolo Delio Rossi, 63 anni da Rimini, sfida il boemo Zeman, quasi 76 anni: due grandi firme per la volata finale nel girone C di Lega Pro. Uno dei due dovrà "accontentarsi" del terzo posto. L'altro iniziare il giro di roulette degli spareggi dal secondo o addirittura dal primo turno. Dipenderà anche da cosa saranno capaci di fare le matricole terribili Picerno e Audace Cerignola. 

Foggia e Pescara, Rossi e Zeman. Una volta riempivano pagine di cronaca sportiva di serie A, o almeno di B, e di alto profilo anche. Adesso invece si contendono un terzo posto di serie C. Divisi da un punto a 180' dalla fine del torneo. La cosa è anche un po’ malinconica, soprattutto per le due tifoserie, che meriterebbero certamente di vivere questo testa a testa di fine stagione in contesti diversi e consoni alle loro storie. Ma questo è il presente. Rossi è stato allievo del boemo, ma ora ha cambiato strada per badare al sodo: il suo Foggia di oggi gioca con un 3-5-2 che per Sdengo sarebbe inconcepibile, tanto è forte la sua fede nel 4-3-3. Rossi ha invece rivisto la sua filosofia calcistica dopo trent’anni di esperienze sui campi di A e B. E così vorrebbe riuscire a batterlo, puntando sulle ripartenze e non sulla proposta di gioco. Intanto il suo ultimo Foggia ha già incassato il massimo, due vittorie su due, da quando è tornato allo Zaccheria. E, complice la disfatta biancazzurra di Taranto, si è piazzato alle spalle del Pescara, con un solo punto di ritardo. In questi 180’ restanti si lotta per il terzo posto, ma il duello Rossi-Zeman è l’antipasto di una possibile corsa miracolosa nei play-off, perché è lì che le due piazze vogliono vedere il vero spettacolo fatto di risultati e, magari, di una battaglia per riportare una delle due piazze in B. Rossi ripensa già a quella finale del 2015 sulla panchina del Bologna: con un doppio pareggio ha soffiato la serie A ad un bellissimo Pescara (di Oddo), e adesso ci riproverebbe volentieri. Dal 4-3-3 del suo primo Foggia alla versione pragmatica e difensiva di oggi, Rossi ha saputo miscelare i suoi saperi e le sue esperienze mettendo in bacheca diversi successi: le promozioni in A con Salernitana, Bologna, Lecce e la Coppa Italia nel 2009 con la Lazio. Il boemo, fedele alla linea, ha scritto pagine importanti allo Zaccheria e nella Capitale, ma è fermo al miracolo biancazzurro del 2012 e sogna un sigillo alla sua lunga carriera. Il primo ostacolo sembra proprio il “suo” Foggia, oggi in mano all’amico-rivale Rossi.

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