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Verso Virtus Verona - Pescara, la partita del cuore di mister Faccini

Il preparatore dei portieri della squadra veneta è l'ex della sfida play-off: "Ricordo le prime in serie A con Stroppa e Oddo, l'Adriatico pieno... esperienze indimenticabili"

Con Pellacani fermo ai box, l'unico ex della sfida play-off Virtus Verona - Pescara sarà Lorenzo Faccini, il preparatore dei portieri dei veronesi, che ha lavorato a lungo per il Delfino e in riva all’Adriatico ha lasciato tanti amici, pronti a riabbracciarlo lunedì prossimo all’Adriatico. Faccini è stato, nel 2012, preparatore dei portieri del Pescara in serie A assieme a Max Marini: arrivò dall’Hellas Verona per far parte dello staff di Giovanni Stroppa. Per lui pochi mesi, fino alle dimissioni del tecnico, ma il tempo necessario per impostare l’Accademia del portiere della società biancazzurra, progetto che è andato avanti fino alla stagione 2016/2017, quando Faccini ha fatto parte anche dello staff di Massimo Oddo, sempre in serie A. Una collaborazione che gli ha permesso di entrare in sintonia con la città, scelta poi per le vacanze estive al mare, e con tanti colleghi locali, da Alessandro Pompei (ex portiere, oggi assessore comunale a Montesilvano), a Massimo Luciani. Faccini si occupava della formazione dei tecnici, prima di tornare in Veneto, a Montebelluna, prima di approdare alla Virtus Verona, tre anni fa. “Ho ricordi bellissimi dei miei anni a Pescara”, dice il preparatore dei portieri della prossima avversaria del Delfino. “Ho tanti amici in città e da quando è uscito il sorteggio non faccio altro che rispondere ai messaggi alle chiamate. Sarà bello salutare tutti. Nel Pescara c’è anche Filippo Pellacani, un ragazzo eccezionale e legatissimo alla nostra società. E’ stato un giocatore simbolo della Virtus”, dice. I flashback dal campo fanno riaffiorare momenti esaltanti della storia recente del Delfino: “Con Stroppa avevamo tanti giovani di qualità, come Perin, Weiss, Quintero, Caprari… ricordo il debutto all’Adriatico contro l’Inter, con lo stadio stracolmo. Dopo un inizio difficile, arrivarono anche dei risultati incoraggianti, prima di Siena e delle dimissioni del mister. Ricordo anche l’esordio con Oddo, contro il Napoli, altra atmosfera incredibile”.

Il presente è la sfida play-off che eliminerà dalla corsa alla B una tra la sua Virtus e il Pescara. La squadra di Gigi Fresco è una mina vagante… “Fino alla tredicesima giornata eravamo morti, avevamo solo 7 punti. Poi è scatta la scintilla: si è creata l’alchimia tra giovani ed esperti che ci ha fatto volare. Siamo stati, da allora, la squadra italiana che ha fatto più punti al pari con il Napoli campione d’Italia. Giochiamo con la testa libera, consapevoli di potercela giocare contro tutti. Fisicamente siamo un po’ stanchi, dopo i primi due turni giocati, ma mentalmente stiamo bene. Da noi c’è un’atmosfera familiare in cui i giovani possono crescere e sbagliare senza pressioni, aiutati anche dai grandi dello spogliatoio, come Halfredsson e Juanito. Il clima voluto dal presidente, capace di instaurare relazioni familiari con i suoi giocatori, è il segreto, altrimenti non si spiegherebbe come abbia potuto portare questa società dalla Terza categoria alla C”.

La Virtus Verona corre e ha fame di vittorie, spinta anche da tanti giovani scovati nei dilettanti: “Ne abbiamo tanti, davvero bravi. Come Ruggero, acquistato dalla serie D, o Faedo e Casarotto, arrivati addirittura dall’Eccellenza. Ma ci sono anche Tallarico, Tronchin e Lonardi, centrocampista che accanto ad Halfredsson sta crescendo in maniera esponenziale, tanto che il suo nome è stato accostato proprio al Pescara, come obiettivo di mercato (nella sessione di mercato, ndc), se non ricordo male”.

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