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Venezia - Pescara 0-0: un punto che vale la salvezza

I biancazzurri portano a casa il punto necessario per la salvezza matematica al termine di una sfida accesa. Miracolo nel finale di Fiorillo che salva il Delfino

Alla fine è andata bene, ma non c'è nulla da festeggiare. Il Pescara è salvo, mantiene la categoria e certifica la permanenza in serie B all'ultima giornata di campionato. Si chiude una stagione fallimentare sotto ogni punto di vista. Sbagliato il progetto tecnico, sbagliato il mercato di gennaio, sbagliato soprattutto pensare di essere competitivi, anche quando la classifica iniziava a vacillare e si perdeva terreno.

La supponenza di un presidente sempre più contestato dalla tifoseria e preso di mira dai mass media nazionali per i suoi sistemi molto discutibili, ha reso l'ambiente ancor più disamorato e distante dalle vicende della squadra. Al fischio finale dell'ultimo atto, i nervi si sono distesi e Pillon ha alzato le braccia al cielo. Lui che, forse, è l'unico che possiamo ritenere vincitore ma che non va preso come salvatore della Patria e celebrato come un eroe.

A Venezia bisognava fare necessariamente risultato per non dipendere dalle altre avversarie dirette, ma per centrare l'obiettivo bisognava impedire ai padroni di casa di giocare in velocità, ostruendo sul nascere ogni azione potenzialmente pericolosa. Ebbene, questo Pescara molto speculare, guardingo, che ha ripudiato il calcio-spettacolo non essendo portato a farlo, ha contenuto a meraviglia l'undici di Inzaghi che solo nel finale di tempo ha osato qualcosa, colpendo una traversa dalla lunga distanza su perfetto schema su calcio d'angolo.

Pochissime le conclusioni dirette verso lo specchio. Una partita che non ha regalato emozioni e che, col passare dei minuti, ha accontentato entrambe. I lagunari chiudono al quinto posto e andranno avanti nella rincorsa verso la serie A, ma prima del triplice fischio hanno un guizzo d'orgoglio e insistono per trovare la via della rete.

Super Fiorillo compie nei minuti conclusivi la parata più bella dell'intero campionato, salvando capra e cavoli, oltre a salvare la faccia di Sebastiani che se l'è cavata di lusso anche stavolta. Il futuro è adesso, sperando che gli errori del passato e del presente lo portino a fare quel passo indietro che il popolo biancazzurro chiede a gran voce.

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