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Calcio

Stop della serie B: il caso Pescara crea un precedente

Nuovo calendario per la parte finale della stagione. Tutto in pochi giorni, senza poter mai respirare e sperando non ci siano nuove sorprese. Intanto, qualche avversario dei biancazzurri si lamenta

Lo stop del campionato di serie B per due giornate a causa del focolaio di Covid nel Pescara ha provocato, come era facilmente ipotizzabile, un polverone. Molte società hanno avuto da ridire su quanto deciso dall'assemblea straordinaria della Lega B, sia quelle in lotta per la promozione sia quelle che lottano per la permanenza in cadetteria. Nel calcio, spesso funziona così; le polemiche sono il pane quotidiano e qualsiasi decisione si prenda, viene utilizzata per aprire un contraddittorio. Premesso che in una decisione del genere tutti hanno da guadagnare e tutti da perdere, è stato deciso di salvaguardare la parte finale e decisiva della stagione, permettendo a tutte le contendenti di giocare le partite nello stesso momento. Tutte dovranno comprimere le proprie energie in pochi giorni, scendendo in campo quattro volte dal primo al 10 maggio, mentre per il Pescara ci dovrebbe essere anche l'aggiunta del 27 aprile, data in cui si recupererà Pescara-Entella sempre se non dovessero esserci ulteriori sorprese legate al Covid.

È singolare che il polverone scoppi poche ore dopo l'assemblea, in cui a quanto pare c'è stata una quasi unanimità nella votazione a favore dello stop.

Il caso Reggiana

Fa discutere, se non altro come precedente. Il 31 ottobre scorso gli emiliani persero 3-0 a tavolino per non aver disputato il match in trasferta contro la Salernitana. In quel caso, la Reggiana contava ben diciotto calciatori più cinque membri dello staff positivi al Coronavirus, circostanza ritenuta non sufficiente per rinviare la partita. La dirigenza emiliana se la prese in particolare con il proprietario della Salernitana Lotito, reo di aver forzato la mano con la Lega per la disputa a ogni costo di quell'incontro. Ora la Reggiana è in piena lotta per la salvezza e chiede giustizia. Cosa accadrà?

Il caso Pescara

Il caso-Pescara crea giurisprudenza e, se da un lato la decisione presa dall'assemblea garantisce equità nella disputa contemporanea delle restanti partite, dall'altro provoca punti di domanda basati sull'imponderabilità della situazione: e se dovessero spuntare nuovi focolai Covid in altre squadre, la Lega B come si comporterà? Dovrà necessariamente fermare di nuovo il campionato. Ma attenzione, perché la serie B dovrà avere una fine improrogabile fissata a fine maggio, in quanto per quella data le società sarebbero obbligate a liberare i propri calciatori eventualmente impegnati con le rispettive nazionali.

I pareri

Abbiamo ascoltato i pareri di alcuni addetti ai lavori.

Francesco De Luca, ex assistente arbitrale di serie A smonta le polemiche:

“È vero che questa decisione di fermare il campionato crea un precedente, ma ritengo che il campionato non sia assolutamente falsato. Per tutte le squadre vale la stessa regola, tutte ora sono nella stessa condizione di disagio, per cui io non parlerei di campionato falsato. Semmai di campionato brutto, per le questioni che ben conosciamo dallo scorso anno: casi di contagio, assenza di pubblico, calendario condizionato. Ma ripeto, adesso la situazione vede le contendenti sullo stesso piano e quindi non sono d'accordo con le polemiche. Fatta eccezione ovviamente per il caso-Reggiana”

Di cui non può essere responsabile certo il Pescara, ma semmai i piani alti.

Il direttore sportivo Francesco Marino la pensa invece così:

Campionato condizionato, ma non falsato. Condizionato dal Covid, non da giochi di potere. Mi riferisco sia a questa stagione, ma anche a quella passata che ha subito uno stop ben più lungo sia in serie A sia in serie B. Questo blocco è di pochi giorni, i problemi di regolarità saranno relativi, anche se mi rendo conto che un po' tutte porteranno alla ribalta le proprie tesi e e eventuali attenuanti. E poi, non dimentichiamoci che in questi giorni, fino al 26 aprile, il Pescara non potrà allenarsi in modo collettivo e subito dopo dovrà scendere in campo in chissà quali condizioni di forma. Anche i biancazzurri avrebbero da ridire”. In sintesi, un richiamo all'equilibrio nei giudizi.

Il medico dello sport

Patrizio Ripari è docente dell'Università d'Annunzio e responsabile del centro universitario di medicina sportiva (CUMS). “Il Covid in medicina sportiva aggiunge stress a un fisico già stressato come può essere quello di un calciatore professionista. È una materia che presenta ancora tanti lati che la scienza sta studiando, ma bisogna tenere conto della risposta del fisico a livello immunologico. Bisogna fare anche una attenta distinzione tra atleti asintomatici (detti di grado A) e sintomatici (di diverso grado di sintomatologia definiti A2, B e C). In questi ultimi casi, a scopo precauzionale, si dovrà attivare il protocollo relativo e effettuare nuovo esami strumentali per l'idoneità agonistica”. Ragion per cui, anche nel caso del Pescara calcio, bisognerà capire quali atleti potranno essere disponibili subito dopo il 26 aprile e quali no.

Riassumendo

Ecco le date delle ultime quattro giornate: 16ª di ritorno sabato 1 maggio anziché martedì 20 aprile; 17ª di ritorno martedì 4 maggio anziché sabato 24 aprile; 18ª di ritorno venerdì 7 maggio anziché sabato 1 maggio; 19ª di ritorno lunedì 10 maggio anziché venerdì 7 maggio. Le partite della 18ª e 19ª giornata di ritorno si giocheranno in contemporanea, "salvo poter comunque essere disputate in più blocchi, nel caso non si rendesse necessaria, ai fini della classifica, la contestualità di tutte le gare".

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