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Nel mondo di Quinto Paluzzi: "Il Delfino Curi Pescara, la solidarietà, la fede"

Il patron del secondo club calcistico della città, domani impegnato sul campo della capolista L'Aquila, traccia un bilancio sulla squadra e sul club e parla della sua filosofia di vita: "Sempre accanto agli ultimi. E ringrazio il mio amico Sebastiani"

Il calcio, la solidarietà, la fede. Quinto Paluzzi è la passione fatta persona. Un cuore grande in cui, alla famiglia e alla sua storica attività imprenditoriale, ha trovato spazio per tutto ciò che lo entusiasma e lo fa stare bene. Lo sport, ma prima ancora la generosità, la voglia di essere a disposizione della città e del territorio, vicino agli ultimi, che siano a due passi da lui o nella lontana Africa. Il patron de Il Delfino Curi Pescara domani sarà come sempre accanto alla sua prima squadra, allo stadio Gran Sasso d’Italia, per la sfida all’Aquila capolista valida per la penultima giornata di andata di Eccellenza. Una partita che i suoi ragazzi giocheranno senza paura, come da tradizione, e con serenità, essendo al momento quinti in classifica dopo il 7-1 rifilato al Nereto domenica scorsa. “Una bella vittoria, in una partita che u ragazzi hanno interpretato bene, perché in queste situazioni si rischia sempre di sottovalutare gli avversari. Con Bonati, che è con noi da nove anni e conosciamo benissimo, noi non corriamo questo pericolo. E domani andiamo a giocarcela anche all’Aquila. Peccato per le assenze di Massa e Greco, infortunati. Mi dispiace perché giocare al completo contro la capolista sarebbe diverso, ma ci proveremo. L’Aquila sta correndo, ma prima o poi magari dovrà perderne una…”.

Si apre il mercato invernale tra i dilettanti. Il Delfino Curi Pescara ha idee chiarissime. “Il mister è contentissimo della squadra e sa che di più non possiamo fare. Abbiamo avuto alcuni rientri dai prestiti, ma li stiamo già sistemando. Noi cerchiamo di divertirci, diamo spazio agli under. E ai più bravi diamo sempre la possibilità di andare via. Ma forse le altre società non ci vedono… Un paio dei nostri meriterebbero di giocare almeno in D”.

Il bilancio della stagione da agosto ad oggi è più che positivo per Paluzzi: “Le giovanili della Curi stanno andando bene, sono gestite egregiamente da Martorella e dagli altri soci. Noi stiamo facendo bene, anche con la Juniores, ed è un onore vedere le nostre squadre così in alto. Sono contentissimo di tutto quello che stiamo facendo, dei nostri collaboratori e degli staff. Da noi tutti danno il massimo per passione, i rimborsi sono simbolici, ma c’è un legame forte. Ci tengo a ringraziare anche tutto il mondo della nostra scuola calcio, che cresce continuamente”.

Il Delfino Curi Pescara fa parlare di sé anche fuori dal campo con il suo impegno per il sociale e per la città. La serata dello scorso 22 novembre al Circus ha fatto conoscere la società all’intera cittadinanza, anche fuori dagli ambiti sportivi. “Ancora fatico a credere di avere soci così bravi, capaci di organizzare una serata del genere. Un gruppo di lavoro bravo, generoso, onesto. La gente mi ferma per strada e ancora si complimenta. Nemmeno i club di A fanno certe cose. E in pochi sono come noi: pensare a chi ha bisogno, a chi ha meno, a chi resta indietro, all’Africa, ai nostri giovani… per noi è un pilastro fondamentale. Dopo lo slogan “calcio e cultura”, ora lanceremo anche “calcio e fede” perché faremo una festa natalizia il 21 dicembre per tutti i nostri tesserati: al Pala Giovanni Paolo II terremo una messa con padre Guglielmo per un momento di riflessione e preghiera, seguito da un rinfresco per scambiarci gli auguri. Lo facevamo già anni fa, lo rifaremo quest’anno, allargando a tutta la nostra grande famiglia, dalla scuola calcio alla prima squadra”.

Il mondo di Quinto Paluzzi è questo. Fuori dal club calcistico, con la sua famiglia e la sua azienda Il Delfino proseguirà nel sostegno ai più deboli. “Nessuno resti senza”, è il nostro motto”, dice il presidente. In collaborazione con la Caritas, il giorno della vigilia di Natale, donerà cassette di pesce fresco a tutte le famiglie meno fortunate della città. L’anno scorso, con lui, per questo ammirevole rituale, c’erano anche il presidente del Pescara Daniele Sebastiani e il ds della Samp, Daniele Faggiano: “Erano venuti a trovarmi, hanno visto quello che stavamo facendo e si sono messi loro in prima persona a consegnare il pesce a chi si trovava in fila in quel momento. Sono persone splendide, amici della mia famiglia. Il rapporto tra la nostra società e la Pescara Calcio è strettissimo. Ricordo anche un altro episodio di vicinanza e generosità del presidente del Pescara: durante il lockdown causato dall’emergenza Covid, noi, con la Caritas e la collaborazione dei ristoranti Il Delfino e Ferraioli, abbiamo cucinato cento pasti al giorno per i meno abbienti, distribuiti grazie alla Protezione Civile dalla città fino a Farindola. Sebastiani ci ha donato un camion intero di alimenti dai magazzini del Convitto per poter assicurare questi pasti a chi ne aveva bisogno in quei giorni. In tre mesi abbiamo assicurato quasi novemila pasti a persone in difficoltà. Questo è il mio modo di interpretare la vita, e anche lo sport. Sono felice di condividerlo con la mia società e anche con il club più importante della città”.

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