Promozione, girone B: la domenica speciale di Alfredo Castellano
L'ex fantasista del Lauretum, oggi dirigente della Turris Val Pescara, ricevuto dai suoi ex tifosi nel derby con una maglia speciale: la sua numero 10 biancazzurra
Certi amori non finiscono. Come quello tra Alfredo Castellano e il Lauretum. Domenica scorsa, i dirigenti della società loretese, Vadini e Delle Monache, hanno omaggiato l'ex numero 10 biancazzurro, oggi dirigente della Turris Val Pescara, con una maglia speciale: la sua numero 10, con tanto di nome stampato sulle spalle. Così è iniziato il derby del girone B di Promozione, poi vinto dai pescaresi per 3 a 1 all'Acciavatti. A consegnare la maglia, la vecchia dirigenza loretese, quella che aveva accolto nei primi anni 2000 il fantasista a Loreto Aprutino. Sette stagioni, una vita, con quella divisa portata in giro per l'Abruzzo a regalare perle di classe mai più viste nei campi del calcio regionale nostrano. Un talento cristallino, quello di Alfredino Castellano, cresciuto nella vecchia Renato Curi e arrivato sulla soglia del professionismo negli anni '90, a Chieti in C. Ma il calcio era già virato verso la predilezione assurda per la fisicità e la corsa, mettendo da parte il talento e la qualità tecnica. Quelle che Castellano aveva da vendere, e ha poi portato nei dilettanti. A Morro d'Oro, prima di sbarcare a Loreto. Indimenticabili i suoi gol impossibili: da calcio d'angolo (chiedere ai tifosi del Noaresco) o direttamente da calcio d'inizio (in Coppa Italia). Prodezze da bomber di scorta nella leggendaria stagione 2002/2003, con il compianto Piero Di Pietro in panchina e gli assi Farias - Vaira in attacco. Poi di nuovo leader incontrastato, qualche anno dopo, per centrare la salvezza a suon di gol e prestazioni fenomenali con Ugo D'Incecco in panchina: da urlo la vittoria nel derby contro il Penne sul neutro di Sant'Egidio, tanto per citare una delle più difficili battaglie vinte in quegli anni grazie al suo talento, ma anche all'esperienza e alla tigna di un giocatore passato dalla gavetta e dagli insegnamenti di un vecchio maestro di calcio, come Eraldo Mansueti.
Alfredo Castellano è, e sarà, per sempre un loretese d'adozione. Un pezzo di cuore di chi ha amato il calcio dilettantistico e l'Eccellenza di due decenni fa. Per questo, il suo ritorno a Loreto Aprutino è stato una festa. Anche se è costato ai tifosi di casa un'amara sconfitta. Oggi dirigente, fino all'anno scorso allenatore: Castellano non è solo un uomo di calcio, ma a Pescara ei dintorni lui è "il calcio".