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Pescara, tutti i numeri del 2022

Il bilancio dell'anno solare appena trascorso non è entusiasmante per i colori biancazzurri: in casa vinte la metà delle gare disputate

In casa si vince una partita su due in media. Gli scontri diretti sono una maledizione. E il volo verso la B è costantemente rimandato, pur non accumulando un numero di sconfitte da bollino rosso (una ogni quattro partite). Il bilancio delle gare ufficiali giocate nel 2022 appena trascorso dal Pescara non è certo entusiasmante. Guardando i numeri del primo semestre dell’anno, nel girone B con Auteri (e in parte con Zauri), e del secondo, nel girone C della stagione in corso, si spiegano tante dinamiche e soprattutto il perché la squadra biancazzurra non riesca a decollare nemmeno in serie C.

In totale, il Pescara ha giocato 47 partite tra Coppa Italia (5), regular season (38) e play-off (4, relative alla passata stagione). Sono 24 le vittorie complessive, all’incirca il cinquanta per cento rispetto al totale delle gare disputate. Sono 12 invece le sconfitte, quasi un quarto del totale delle partite giocate. Arriva a 11 il conto dei pareggi. Se da un alto, lo score della passata stagione, da febbraio a maggio, ha rinforzato la solidità dei biancazzurri all’Adriatico (mai ko tra Auteri e Zauri), dall’altra ha fatto salire vertiginosamente il bilancio dei pareggi con una serie di quattro segni X consecutivi prima di dire addio ai sogni di gloria nella gara di ritorno sul campo della Feralpisalò. All’Adriatico, delle 26 partite giocate nell’anno solare tra le varie competizioni ufficiali, il Pescara ne ha vinte 13: esattamente la metà. Pur avendo segnato 44 reti subendone 27, non è certo un dato che aiuta la gente a ritrovare entusiasmo e a tornare con costanza e passione sugli spalti del proprio stadio. Sapere che la squadra ha solo il 50% di probabilità di vincere una partita, in C, per il tifoso pescarese è un pesante disincentivo. Anche nella gestione Colombo, che aveva inizialmente riacceso il fuoco della passione e dell’ottimismo nell’ambiente, l’ultimo periodo ha scoraggiato scettici e diffidenti a rituffarsi anima e core accanto al Delfino: delle 12 gare casalinghe giocate da agosto ad oggi, il Pescara ne ha vinte la metà (6), perdendone addirittura 5, e di queste – va ricordato – due sono stati scontri diretti fondamentali per lottare per la promozione diretta in B, contro Crotone e Catanzaro.

Colombo ha segnato una differenza, però, nel rendimento in trasferta nella seconda fase del 2022. Da un alto segno di carattere, dall’altro la conferma delle caratteristiche di squadra di contropiedisti, che fatica a imporre il proprio gioco nelle partite casalinghe e nelle situazioni più spigolose. I numeri, però, parlano a favore del Pescara di oggi: in trasferta 7 vittorie in 10 partite, con un pari e due ko. Nelle 21 partite giocate lontano da casa nell’anno solare, le vittorie salgono a 11, poco sopra il cinquanta per cento. Ma con Auteri furono solo 4 i successi nel primo semestre, in 11 uscite ufficiali (poi 2 pareggi e ben 5 sconfitte). A mancare, durante la gestione del tecnico siciliano, furono i risultati negli scontri diretti, tutti amaramente persi ad eccezione di quello casalingo contro il Cesena, arrivato troppo tardi per accorciare in classifica.

Il passato ormai fa parte degli almanacchi. E’ tempo di tornare in campo e scrivere una nuova storia. Inizia ufficialmente questa settimana il 2023 con il primo impegno, in casa, contro il Latina. Colombo e la sua squadra hanno davanti la possibilità di cambiare, si spera in meglio, lo score del Pescara in questa serie C. Vincere più partite non è solo un fatto statistico, ma significa stare su in classifica e magari avanzare nei play-off, fino alle sfide decisive per la B. Farlo all’Adriatico, tra l’altro, ha un doppio valore: oltre ai benefici sulla classifica, si vedrebbero quelli sugli spalti, con il ritorno di un pubblico di categoria superiore, fondamentale per affrontare le battaglie della seconda parte di stagione. Quando si vince, Pescara s’accende. La partita contro il Catanzaro lo ha già dimostrato. Lescano, Cuppone e compagni possono trascinare la città allo stadio e verso un gran finale.

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