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Pescara-Ternana 3-3: pari fra i fischi

Tra cali di tensione, errori individuali e bestemmie tattiche, i biancazzurri afferrano un punto per i capelli grazie ad un'invenzione di Valzania in pieno recupero. Avanti di due reti nel primo tempo, i ragazzi di Zeman si fanno addirittura sorpassare

Il solito Pescara di un insolito Zeman, un tempo genio e sregolatezza e oggi in preda a confusione e suicidi tattici. Una settimana volutamente diversa dal solito, con le attenzioni che si sono spostate sul progetto del nuovo stadio, allentando cosí la concentrazione su una partita di fondamentale importanza anche ai fini della classifica che, col passare delle giornate, si fa sempre più preoccupante. C'è un solo rimedio per cancellare le otto sberle (ci piace chiamarle così) rimediate nel doppio impegno in terra ligure. Vincere, a qualunque costo, senza se e senza ma. E dire che il Pescara ci stava riuscendo pienamente e con merito se valutiamo i primi quaranta minuti, non esaltanti sul piano del ritmo, ma con sprazzi di calcio accettabile, quasi discreto.

Pescara Ternana: primo tempo

La prima ghiotta occasione capita a Mancuso, in grado di sparare in bocca al portiere pur avendo l'intero specchio della porta a disposizione. Dieci minuti dopo fa lo stesso Benali, ma è un ulteriore segnale che il motore, seppur ingrippato, inizia a girare. Difatti al 30° arriva la rete che sblocca il risultato. Realizza Valzania con un preciso diagonale. Il pallino adesso é tutto dei padroni di casa che soffrono soltanto a causa delle solite leggerezze individuali. Benali prova a chiuderla di testa, ma la deviazione aerea é molle e poco convincente.

La perla arriva pochi istanti prima dell'intervallo. L'azione esemplare si chiude con una trangolazione che permette a Pettinari di incornare a botta sicura. Un parziale di 2-0 che mette a tacere le contestazioni, se non fosse che al 3° della ripresa la Ternana accorcia con Montalto, approfittando del black out del Delfino, con la testa ancora negli spogliatoi. Si percepisce da subito che il secondo tempo sarebbe stato diverso dal primo, nonostante la punizione di Brugman che scheggia il montante. Intanto Zeman prova a mischiare le carte, inserendo Capone per Mancuso, costringendo Benali a spostarsi sul versante opposto. Le fere, invece, pescano il jolly.

Pescara Ternana: la rimonta

Un fallo di mano di Perrotta viene punito dall'arbitro con l'espulsione ed il tiro dagli unfici metri che Tremolada concretizza in seconda battuta. Tutto da rifare e con un uomo in meno, ma con ancora due cambi a disposizione. Zeman preferisce invertire alcuni ruoli e si inventa Carraro difensore e Benali centromediano con Capone. La Ternana ringrazia ed inizia a crederci a tal punto che ad un quarto d'ora dalla fine trova il gol del sorpasso con Valjent. Il suicidio tattico é servito, ma la buona sorte viene incontro al tecnico di Praga. Il rosso a Signorini ristabilisce la parità numerica in campo (almeno quella), costringendo gli umbri a mettersi sulla difensiva con il cambio logico ed inevitabile di Vitiello per Tremolada.

Nel finale, Fiorillo evita la capitolazione e la media del quattro, come accaduto a La Spezia e a Genova. Poi, l'allontanamento di mister Coraggio dalla panchina per comportamento antisportivo, agevola i nostri nel trovare l'acuto finale che si materializza al 92° con il tiro della disperazione di Valzania, autore di una doppietta dedicata allo sfortunato Palazzi. Finisce 3-3 tra i fischi dei seimila scarsi presenti all'Adriatico. Continuando così,  andrebbe rivisto anche il progetto del Pescara Arena. Ventimila posti ci sembrano davvero eccessivi.

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