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Pescara, una squadra da rifondare: ecco chi parte e chi resta

Con l'eliminazione dai play-off arriva il conto degli errori commessi la scorsa estate: tanti giocatori in prestito o in scadenza al passo d'addio. Resteranno in pochissimi, compresi i giovani (ma qualcuno sarà sacrificato sul mercato)

Una squadra con la valigia. La rosa del Pescara, ora che la stagione è terminata senza la promozione in B, sarà più che dimezzata dal 1° luglio prossimo. Ferrari, D’Ursi, Rauti e Cernigoi. Ma anche Zappella, De Risio, Ierardi, Pontisso e Pompetti. E ancora Drudi e Iacobucci. Tutti ai saluti. Sarà, quindi, rifondazione.

Per quanto riguarda i due attaccanti arrivati dal Napoli, la permanenza a Pescara era legata a filo doppio con la promozione in B: il club biancazzurro avrebbe dovuto riscattarli obbligatoriamente in caso di salto di categoria. Adesso, entrambi sono in scadenza al 30 giugno e torneranno nella scuderia di De Laurentiis. Il Delfino, per trattenerli, dovrà trattare per i loro cartellini. Ipotesi che oggi pare piuttosto complessa.

Drudi e Pontisso, invece, sono in scadenza di contratto. Per il primo non ci sarà rinnovo, il secondo andrà convinto a restare, dopo il buon semestre vissuto in biancazzurro. Fine prestito per Pompetti (Inter), Rauti (Torino), Ierardi (Vicenza) e Zappella (Empoli).

Pochi, pochissimi, i protagonisti di questa annata che faranno parte della rosa per il 2022/2023. Tra i big Julian Illanes, che ha firmato un triennale, Gianmarco Ingrosso, che entrerà nel secondo e ultimo anno di contratto, idem per il terzino Paolo Frascatore e Luca Clemenza, che giocherà il secondo anno del prestito biennale firmato dalla Juventus l’estate scorsa. Sotto contratto ancora per due anni il terzino sinistro Mardochee Nzita, 22 anni, anche lui reduce da una stagione da dimenticare. Ci sarà anche Ledian Memushaj? L’albanese, reduce da due stagioni disastrose, entrerà nel suo ultimo anno di contratto. Potrebbe restare, con un ruolo non da protagonista, per poi cambiare ruolo tra un anno entrando nell’organigramma tecnico del club. Oppure la prossima estate potrebbe decidere di andare via per trovare altrove l’ultimo contratto pluriennale della sua carriera, ma a quasi 36 anni questa sembra un’ipotesi remota.

Poi i ragazzi di proprietà cresciuti nel vivaio: Sorrentino, Diambo, Veroli, Chiarella, Delle Monache e Blanuta. Ma qualcuno di questi finirà inevitabilmente sul mercato, richiesto dalle big di A e B dopo l’exploit della loro prima esperienza nei professionisti.

Il Pescara potrà ripartire quindi da una manciata di calciatori. Per ripresentarsi ai nastri di partenza della C con una rosa competitiva, ci sarà bisogno di un grande lavoro sul mercato, fatto non solo di prestiti e arrivi “casuali”, ovvero figli degli incastri nelle trattative, ma fatto di giocatori visti, scelti e indicati dal binomio ds-allenatore. Che sia Matteassi-Zauri o che sia una nuova coppia, adesso è importante avere una strategia condivisa e ben precisa.

L’eventuale conferma dell’allenatore marsicano permetterebbe alla società di accelerare questa ricostruzione, avendo Zauri già il polso della situazione dopo queste settimane di lavoro con la squadra. Per la rifondazione, sarebbe fondamentale anche affidarsi ad un bravo talent scout, figura che il club non ha più al suo interno dopo gli addii di Repetto, Geria e Di Battista.

Il problema, oggi, è sapere quanto prima a chi toccherà ricostruire il Pescara. A Sebastiani o a un nuovo proprietario? La città attende notizie al più presto.

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