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Martedì, 19 Marzo 2024
Calcio

Sebastiani tuona: "Pronto a lasciare il Pescara"

Il presidente dopo il pari con la Lucchese e il pesante clima di contestazione nei suoi confronti si è sfogato: "Situazione vergognosa. Se chi mi contesta trova qualcuno serio pronto a prendere la società, metto a disposizione le mie quote fin da ora"

La vittoria manca da un mese, la classifica langue, i tifosi contestano. E' il punto più basso dell'era Sebastiani. E in città cresce la rabbia. I tifosi ieri hanno manifestato per chiedere al presidente di lasciare la Pescara Calcio. E il numero uno del club ha risposto per le rime: "Se chi mi contesta, trova qualcuno serio pronto a prendere il Pescara, io metto a disposizione le mie quote fin da ora. Acconsentirò a tutte le richieste, l'importante è che metta le firme al mio posto e valga almeno quanto me. Io non mi prendo la responsabilità di lasciare dei danni nel Pescara. Ma se tante persone vogliono che vada via, sono disponibile a farlo. Sicuramente non resterò legato a qualcuno che vuole fare calcio con le mie firme...".

La squadra non riesce più a vincere: "Purtroppo la vittoria manca da un po' di tempo, non siamo gli stessi d'inizio stagione. Qualcosa da rivedere c'è. Come il clima surreale e vergognoso che si respira nel nostro stadio...".

Nessuna intenzione di fare ribaltoni tecnici: "Il mister è Auteri e resta lui fino a quando ci sarò io a capo della società. Non muoverò più nulla nel Pescara. Devo andare via? Lo faccio, ma qualcuno deve metterci le firme e la faccia. Per me il Pescara sta bene così. Se devo andare via, non posso fare io operazioni per la società. Chi mi contesta oggi, deve trovare delle persone intenzionate a rilevare la società. Persone serie, perché non lascio in mano ad avventurieri".

Ai tifosi che contestano e fischiano, Sebastiani dice: "Prima di tutto bisogna tifare il Pescara. La squadra va aiutata, così non lo si fa. E si crea un clima favorevole agli avversari: per noi sembra sempre di giocare in trasferta".

Anche la squadra non aiuta l'ambiente: prestazioni piatte e senza coraggio. Come contro la Lucchese. "Non è facile giocare contro avversari che sono tutti e undici dentro la propria area. La palla scotta, nessuno si prende la responsabilità di rischiare un passaggio decisivo. C'è un mix tra paura e tensione, ma sono professionisti e devono farlo anche nelle difficoltà e reagire".

Ci si è messa pure la rissa finale a macchiare un pomeriggio già nero di suo... "Episodio incommentabile. Il nervisismo porta anche a queste cose. Qualcuno ha esagerato, non sono cose da fare e le condanno. Ma oggi ci succede pure questo".

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