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Calcio Stadio / Viale Pepe, 41

Pescara-Palermo: le pagelle dei biancazzurri

Nel complesso una buona prova ma di certo non esaltante. Troppa veemenza, qualche leggerezza di troppo e alcuni singoli che non rendono ancora al meglio. Bicchiere mezzo pieno, considerando il valore dell'avversario

FIORILLO: Quella parata in tuffo all'ultimo assalto evita la capitolazione. Ma vanno ricordati anche altri interventi decisivi, come quell'uscita coraggiosa fuori dall'area culminata con un salvataggio in scivolata. VOTO: 7

CRESCENZI: Tra i più propositivi. Vince spesso il confronto diretto con il suo diretto antagonista e resta in palla per tutto l'arco della partita. Ha voglia quanto basta per convincere il mister a confermarlo titolare. VOTO: 7

CODA: Consegna a Capone la palla del vantaggio. Si sgancia più volte in area avversaria trascinandosi una punta rosanera e costringendola al ripiegamento difensivo. Non siamo abituati a vederlo così pimpante. L'abitudine al giallo resta una sua lacuna. VOTO: 6,5

BOVO: Fatica più del solito contro il rapido Nestorovsky. Talvolta va fuori fase, ma in una gara come questa, fatta di repentini capovolgimenti di fronte, deve avere quattro occhi e prevedere ogni pericolo. Resta comunque una garanzia. VOTO: 6

MAZZOTTA: Si danna l'anima, affonda spesso e volentieri senza però azzeccare un cross tagliente e pericoloso. Sceglie sempre la soluzione del tocco corto rasoterra a centro area. Una spina nel fianco del Palermo che punge come zanzara: fastidiosa, ma innocua. VOTO: 6

PALAZZI: Nel nuovo triangolo di centrocampo disegnato da Zeman è l'ipotenusa, anche se le geometrie non sono calcolate alla perfezione. Bravo nell'impostare la manovra, un po' meno nello smarcarsi e cercare la penetrazione. VOTO: 6

VALZANIA (dal 78'): Nei quindici minuti finali doveva proporsi di più, sfruttando freschezza e dinamismo. Troppo poco tempo a disposizione per poter essere giudicato in maniera obbiettiva. SV

PESCARA-PALERMO 2-2: LA CRONACA

CARRARO: Il ragazzo è bravo e lo sappiamo, ma va guidato in mezzo al campo. Un lusso che Brugman e compagni non possono permettersi. A volte ricorda il miglior Cascione, ma sarebbe meglio se imparasse a giocare come il vecchio Terracenere. VOTO: 6

BRUGMAN: Libero di agire su più fronti, detta i tempi e lo fa con autorevolezza. Gioca un'infinità di palloni che smista sempre a testa alta e rapidamente. Il gol del pari lo ripaga di una prestazione convincente. VOTO: 6,5

MANCUSO: E' l'unico che si è smarrito nella ripresa, proprio quando la squadra iniziava a salire in cattedra. Certo, se avesse indovinato quel lob staremmo nuovamente a parlare dell'unico, vero fenomeno di questo organico. VOTO: 6

DEL SOLE (dal 74'): Poca roba. Ormai da diverse settimane ha perso la brillantezza dei tempi migliori. Deve dimostrare di essere un giocatore da Juve e concentrarsi su questo campionato di B, che non è cosa da poco a questa età. VOTO: 5,5

PETTINARI: Poche occasioni, ma tutte limpide e purtroppo sfortunate. Solita generosità e atteggiamento caparbio. Ha fame di gol e quel boccone amaro su semirovesciata è davvero duro da digerire. VOTO: 6,5

CAPONE: Le premesse, dopo il gol realizzato ad inizio partita, lasciavano presagire ad una prova maiuscola. A ragion veduta, non è che abbia fatto granché. Una presenza incolore, con quell'unica macchia fluorescente in una serata sostanzialmente opaca per lui. VOTO: 5,5

GANZ (dal 88'): Schierarlo a due minuti dalla fine sa tanto di sberleffo. Che senso ha? Immune da colpe e da giudizi. SV

ZEMAN: I cori offensivi sono ben altra cosa rispetto ad una civile contestazione. Conoscendolo, sappiamo che se l'è presa molto, considerando anche che sta attraversando un periodo non proprio ottimale in famiglia. Non può rispondere con il suo classico "mo' ce lo faccio vedere io", perchè il materiale umano a disposizione non offre garanzie di successo. Piena solidarietà. VOTO: 6

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