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Pescara, media punti da incubo: la B resta un miraggio

I biancazzurri dopo il pari nel derby sono scivolati al sesto posto. Viaggiano ad una velocità di 1,5 punti a partita. A fine anno sarebbero 57 o 58. La Reggiana capolista con il passo attuale chiuderebbe a quota 87

Ventuno punti in quattordici giornate sono davvero pochi per una squadra che vuole vincere il campionato. Il Pescara, scivolato al sesto posto, viaggia ad una media di 1,5 a partita che, proiettata sulle 38 giornate di regular season, diventerebbero 57-58 punti il prossimo mese di maggio. Un bottino insufficiente per sperare di lottare per la promozione in B.

Nella passata stagione, con quel punteggio, il Cesena nel girone B è arrivato settimo. Davanti aveva la Triestina, sesta, con 59 punti, e dietro il Matelica, ottavo, a 56. In B è andato il Perugia, che ha chiuso con 79 punti, media di 2,1 a partita, stesso score del Padova, beffato dagli scontri diretti e quindi secondo. Hanno corso tantissimo anche la terza e la quarta del torneo, Sudtirol e Modena, rispettivamente 75 e 70 punti, medie di 1,9 e 1,8 a partita.

Quest’anno, almeno per ora, si viaggia ad una velocità ancora più alta (in barba a chi diceva che il girone B fosse più semplice del girone C…) con la Reggiana che ha messo il turbo e corre alla media di 2,3 punti a partita, che a maggio diventerebbero – di questo passo – 87-88 punti. Di pochissimo inferiore la media del Modena, secondo, che supera di pochissimo i 2 punti a partita (2,1), la stessa del Perugia e del Padova (2,1) che un anno fa lottavano spalla a spalla per la B diretta.

Il Cesena, terzo, ha attualmente la media di 2 punti a partita. Sul rendimento dei biancazzurri finora pesano come macigni i tre ko contro le prime delle classe, scontri diretti che avrebbero potuto cambiare i connotati della classifica di Memushaj e compagni.

I numeri di oggi e le proiezioni bocciano il Pescara di Auteri e chiamano tecnico e squadra ad un immediato esame di coscienza e a un cambio di marcia sul campo, prima che siano la società e il mercato a intervenire al loro posto con cambiamenti drastici. Così, questo è certo, il Delfino non può andare avanti, se davvero vuole avere delle chance di lottare per la promozione, che sia diretta o che passi dalla lotteria dei play-off.

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