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Calcio Stadio / Viale Pepe, 41

Pescara-Bari: pareggio sul filo di lana

Questa volta è riuscita la rimonta ai biancazzurri, sotto di due reti dopo i primi 45 minuti. Il gol di Pettinari in pieno recupero squarcia il cielo spettrale e fa intravedere la luce della speranza

Il Pescara tira un sospiro di sollievo e riagguanta una partita all'ultimo assalto, dopo averla seriamente compromessa a causa dei soliti errori individuali in difesa. Questa volta è riuscita la rimonta ai biancazzurri, sotto di due reti dopo i primi 45 minuti. Il gol di Pettinari in pieno recupero squarcia il cielo spettrale e fa intravedere la luce della speranza. Il carattere degli uomini di Pillon si pone allo stesso livello della qualità indiscussa dei calciatori baresi. Lo schieramento iniziale è identico a quello visto a Palermo, con il 4-3-3 classico proposto anche da Grosso che, a differenza del suo collega, può contare su un tridente di autentico spessore.

Pescara Bari: l'avvio e il primo tempo

La prima parte di gara la fa il Bari con un gioco aggressivo soprattutto a metà campo e che smorza sul nascere ogni tentativo pescarese. Al 9° minuto Fiamozzi si lascia superare sulla linea di fondo consentendo al suo avversario di servire comodamente Iocolano, impreciso nella conclusione.

Scocca il primo quarto di gara e Galano, con un colpo secco, spedisce alle stelle da buona posizione. Il Pescara esce dal guscio al 18° con uno scambio Valzania-Capone e tiro di quest'ultimo murato da un difensore. Riequilibrate le forze in campo, il match cambia volto per una clamorosa disattenzione in area. Il cross al bacio di Henderson è per Nenè, per nulla contrastato in elevazione. Nella circostanza, Coda è fuori posizione e Fiamozzi interviene in ritardo.

PESCARA BARI, TENSIONE PRIMA DEL MATCH

E così si va sotto, e nella mente dei ragazzi di Pillon riaffiora la paura. La conferma arriva poco dopo con Mancuso che invece di calciare di forza a botta sicura, tira in maniera debole e blanda il pallone che scotta. Il Bari è consapevole di aver inferto un colpo fatale e cerca quello del ko. Al 30°, gelo sull'Adriatico. Nessuno chiude su Galano prima e Anderson poi. L'olandese è fortunato nel rimpallo e supera Fiorillo. Nell'azione si fa male Coda, sostituito da Campagnaro. Sotto di due reti dopo appena mezz'ora, il Delfino annaspa e rischia ancora con Galano che si infiltra fra tre uomini e calcia dal limite non centrando la porta. Prima del riposo, un altro timido tentativo di Mancuso di testa e nulla più.

Pescar Bari: la ripresa

Inizia la ripresa e il vento cambia. I pugliesi cambiano atteggiamento, proponendo un gioco più attendista e compassato. Ne approfitta subito il Pescara che centra il bersaglio dopo appena due minuti. L'azione si sviluppa di prepotenza grazie a Valzania con la sfera che giunge ancora una volta a Mancuso. Stavolta l'esterno non sbaglia e sigla la rete che dimezza lo svantaggio. La squadra di casa torna ad essere lucida e briosa e ci prova a più riprese. L'occasione più ghiotta capita a Pettinari che, spalle alla porta, si gira e spara su Micai. Guizzo barese al 53° con Cissè che si beve Fornasier ma non inquadra lo specchio e dieci minuti dopo con Busellato che centra il palo esterno. Il gol strozzato in gola ai tifosi biancazzurri capita al 72° quando Pettinari e Valzania esaltano i riflessi di Micai. Il bomber biancazzurro sembra ritrovato, grazie anche all'ingresso di Falco in luogo di Mancuso. Proprio sulla fascia, Pettinari compie una magia superando con destrezza un difensore e servendo un assist a Machin, in attesa della prodezza finale. I minuti scorrono, ma nessuno si perde d'animo tranne Campagnaro che rimedia il secondo giallo e lascia la squadra in dieci. L'arbitro Pinzani assegna sei minuti di recupero. Ne bastano solo due a Pettinari per sbloccarsi e permettere di salvare la contesa. Finisce 2-2 e con qualche recriminazione. Adesso, occhio al calendario che propone in rapida successione una mini serie di scontri diretti. Il peggio sembra essere passato.

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