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Martedì, 28 Marzo 2023
Calcio

Pescara, i gol? Ci pensa Lescano

L'attaccante italoargentino subito decisivo contro l'Avellino. Aveva segnato il primo centro della stagione a Palena contro l'Adana. "Questa per me è la serie A, sentire la curva urlare il mio nome è stata un'emozione unica..."

“Giocare un big match in casa, con tanta gente in curva, è stato bellissimo. Il colpo d’occhio appena siamo entrati in campo è stato forte, soprattutto per me, che vengo da un altro tipo di squadra e di ambiente: qui è come fare la serie A". Nelle parole, e nello sguardo, di Facundo Lescano, nato in Argentina, a Mercedes, provincia di Buenos Aires, ma in possesso di passaporto italiano, c'è tutta l'emozione per una notte da protagonista sognata per tutta l'estate, e poi arrivata, contro l'Avellino. "Sono cresciuto in Argentina e so cosa può darti il sostegno dei tifosi - ha detto in sala stampa dopo la vittoria decisa da un suo gol - . Sentire così tante persone che gridano il mio nome non mi era mai successo prima: ricorderò questa partita per tutta la vita. Segnare tanti gol come Ferrari? Siamo molto amici, ci siamo sentiti prima della partita. Lui è partito forte a Vicenza, so che c’è un’amicizia tra le tifoserie, quindi facciamo il tifo per lui”.

Il Pescara è andando in crescendo nel corso della partita, fino al gol e poi alla ricerca di un raddoppio che non è arrivato, portando ai rischi dei minuti finali. “Nel primo tempo c’è stata una grandissima parata del portiere sul mio tiro, ma abbiamo tirato poco in porta. Nella ripresa loro si sono aperti un po’ e ci siamo ritrovati più spazi di quelli che ci aspettavamo. Con Kolaj e Cuppone siamo arrivati spesso verso la loro porta, ma siamo stati forse poco lucidi”, spiega il 26enne Lescano.

Dieci gol l’anno scorso nel girone B con la maglia dell’Entella. Uno score da migliorare e implementare in quella che potrebbe essere la stagione della svolta per la sua carriera: “Segnare è importante per un attaccante: io sono un giocatore che aiuta tanto i compagni anche in fase di non possesso. Ma penso che il calcio e il gioco di squadra siano un cerchio: dai una mano, fai lavoro sporco, prendi gomitate, poi tutto torna e raccogli i frutti del lavoro. Certo, il mio habitat è l’area di rigore, è lì che do il meglio: spero di continuare a segnare tanti gol e giocare così come ho iniziato quest’anno, anche perché ho in squadra compagni che mi permettono di poter far gol”.

Domenica prossima si va al Francioni di Latina, che qualche anno fa era teatro di partite di serie B d’alta classifica. I pontini sono allenati da Daniele Di Donato, abruzzese di Roseto, una lunga carriera da centrocampista tra serie B e C. Nella rosa nerazzurra, allestita dal ds Marcello Di Giusepp, il pescarese doc Marco Teraschi, cresciuto nel Delfino Curi Pescara, e l’attaccante aquilano Luca Fabrizi, l’anno scorso in serie D con il Chieti e subito a segno nel blitz di domenica scorsa a Foggia (1-3). “Il girone C è il più duro, a livello ambientale. Il Latina si è rinforzato, ma mi ha sorpreso vincendo a Foggia in quell’ambientino. Forse trovarli belli carichi sarà meglio per noi, così riusciremo a capire in fretta cosa ci aspetta e come affrontare al meglio questo campionato. Non sarà semplice per noi, perché chi gioca contro il Pescara ci mette sempre qualcosa in più, com’è capitato domenica scorsa al Foggia contro di loro…”.

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