Palermo-Pescara: le pagelle dei biancazzurri
In una sfida sulla carta proibitiva, il Pescara del nuovo tecnico Pillon si riscatta e gioca a testa alta e senza scheletri nell'armadio. La cautela ci induce a pensare che una rondine non fa primavera, ma in questo finale di stagione le premesse sono positive. Avanti così
FIORILLO: La sua gara è stata condotta senza particolari disattenzioni. Qualche uscita avventata di troppo su cross letti male, ma nulla di più. Nessuna parata importante ma sempre attento a coprire lo specchio e a guidare il reparto con autorità. VOTO: 6,5
FIAMOZZI: L'unico del pacchetto arretrato che ha tradito le attese. Sul gol di Coronado non contrasta e nel 4-3-3 disegnato da Pillon non svolge adeguatamente il ruolo ricoperto, soprattutto durante gli sganciamenti in avanti. Da rivedere. VOTO: 5,5
CODA: Pur giocando discretamente deve sempre metterci una nota stonata. Quel cartellino giallo rimediato a inizio gara lo avrà senz'altro condizionato e in talune circostanze ha tirato indietro la gamba quando serviva. È stato comunque bravo a non cadere in tentazione nella propria area di rigore. VOTO: 6
FORNASIER: Buona prova. Pulita, attenta, senza errori grossolani, disputata con estrema tranquillità nonostante la forza dell'avversario e l'importanza del risultato. L'esclusione di Epifani non lo ha per nulla condizionato. VOTO: 6,5
CRESCENZI: Il migliore. Una prestazione impeccabile sia nel corpo a corpo con i giganti rosanero, sia palla al piede sulla fascia. Quante sgroppate !! Fossero tutti come lui vinceremmo le partite solo con la grinta. Lui, oltre a quella, ha anche qualità. VOTO: 7,5
COULIBALY: Padronanza, a volte eccessiva, ma sta cominciando a dare del "tu" al pallone. Si concede sempre qualche confidenza di troppo, ma ha un buon senso della posizione e ha giocato con maggiore raffinatezza. VOTO: 6,5
MACHIN (dal 76'): Più vivace rispetto a Coulibalý e nell'ultimo quarto ha costretto il Palermo ad un atteggiamento più accorto. La sua freschezza atletica ha giovato notevolmente , permettendo alla squadra di respirare. Sui calci piazzati può pungere. Resta una valida alternativa. VOTO: 6,5
BRUGMAN: Il giocatore più talentuoso e a tratti anche elegante va giudicato per tutto il lavoro svolto negli interi 90 minuti. Bravo a far girare palla e a impostare l'azione ma è mancato in potenza e precisione nel tiro. L'errore dal dischetto lo penalizza inevitabilmente nel voto complessivo. VOTO: 6
VALZANIA: Segna e non solo. Ha partecipato in tutte le azioni importanti della contesa e ha scaldato i motori nelle manovre d'attacco. Se avesse davanti dei compagni capaci di fare più movimento, potrebbe diventare anche uomo assist oltre che goleador. VOTO: 6,5
MANCUSO: Dà sempre la sensazione di capire in anticipo il tipo di giocata migliore da fare, ma all'atto pratico si smarrisce. Da una punta esterna ci si aspetta iniziativa, incursioni ficcanti, rapidità di esecuzione. Si guadagna la sufficienza per l'impegno e la sua grande generosità. VOTO: 6
PETTINARI: La fiducia ritrovata da parte del nuovo allenatore lo ha ricaricato, ma ha ancora le polveri bagnate. Tuttavia merita di essere il terminale offensivo titolare. Crea spazi, si propone spesso, anche se gioca a volte troppo arretrato e spalle alla porta. VOTO: 6
CAPONE: Intraprendente, forse troppo. Si intestardisce nel dribbling stretto ed è poco altruista. La sua prestazione discreta è agevolata dal sostegno di Crescenzi sull'out di sinistra e dovrebbe sfruttare meglio le sue caratteristiche. Qualche cross in più non dispiacerebbe. VOTO: 6
PILLON: Capello bianco, volto scolpito e baffo da sparviero. L'immagine dell'esperienza che mette anche soggezione nello spogliatoio. La sua presenza responsabilizza i giocatori che adesso non possono più scaricare le colpe su un giovanotto inesperto e alle prime armi. Benvenuto, Bepi. Era ora. VOTO: 7