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Ma quale esonero, il Pescara come il Titanic: Oddo ‘premiato’ con la riconferma

L'allenatore del Delfino, al termine di una frenetica giornata di consultazioni, non si dimette e continua la propria avventura sulla panchina biancazzurra. Lo ha fatto sapere la società attraverso una nota ufficiale

Ventidue gol fatti, 55 subiti, mai una vittoria sul campo. Diciassette sconfitte, sei pareggi, una sola vittoria ma a tavolino. Una squadra sfilacciata, patetica, stanca, inguardabile, di brocchi, che ha inanellato una serie di sconfitte e di magre figure. E pensare che nemmeno quando il Delfino era in doppia superiorità numerica, 11 contro 9 in casa, è riuscito ad avere la meglio sul suo avversario. Persino il Crotone ha vinto tre gare (e ci guarda pure dall’alto verso il basso). 

Nessuno, finora, nella massima serie aveva fatto peggio di così. Non che il Pescara ci avesse abituati a chissà quali campionati, ci mancherebbe, ma quest’anno il limite è stato ampiamente superato. E il tecnico ha le sue colpe, compresa quella di non aver presentato le dimissioni irrevocabili quando forse la compagine biancazzurra avrebbe potuto aggiustare il tiro di una stagione orribile.

Ciononostante – come fossimo sul Titanic – si continua a sbattere la testa contro il muro e oggi, “dopo una lunghissima giornata fatta di confronti e valutazioni, la Delfino Pescara 1936 con decisione unanime” ha deciso di proseguire con la guida tecnica affidata a Massimo Oddo e il suo staff di lavoro”. Della serie: non è successo niente, a Pescara va tutto bene.

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