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Il Delfino Curi Pescara, tragedia sfiorata in allenamento: Di Stefano salva la vita al giovane Piacentini

L'episodio è accaduto prima di Pasqua al campo San Marco: il 2006 ha battuto la testa a terra e perso conoscenza, l'attaccante della prima squadra e collaboratore delle giovanili ha evitato con prontezza che il giocatore dell'Under 17 smettesse di respirare. Oggi la società lo ha premiato con una targa in ricordo del gesto eroico

“A Matteo Di Stefano per il gol più bello della sua carriera, realizzato con coraggio e prontezza d’animo nel giorno 14 aprile 2022. Con riconoscenza e gratitudine”. Recita così la targa che la società Delfino Curi Pescara ha donato oggi al suo attaccante della prima squadra, l’esterno 2002 Di Stefano, piccolo grande eroe del club pescarese.

I fatti risalgono ai giorni precedenti la Pasqua. In un allenamento del gruppo 2006, guidato dal tecnico Stefano Schiazza, durante un’esercitazione il giovane Luca Piacentini, uno dei ragazzi del gruppo Under 17, cade rovinosamente e batte la testa a terra. Pochi attimi ed è il panico in campo: il giovane calciatore perde i sensi, serra le mascelle e fatica a respirare. Vicino a lui c’è Matteo Di Stefano, che oltre a giocare in Eccellenza collabora come aspirante allenatore con il gruppo di mister Schiazza: un tuffo d’istinto sul ragazzo esanime a terra e la manovra giusta al momento giusto. Aperta con forza la bocca di Piacentini, DI Stefano evita che la lingua blocchi la respirazione. Qualche minuto dopo, i soccorsi sono già sul campo. Piacentini si sveglia in ambulanza e, il giorno dopo, torna a casa. Senza dimenticare di passare di nuovo al San Marco per ringraziare chi gli ha salvato la vita. “Senza di lui, oggi non sarei qui”, ha detto ieri emozionato Piacentini durante la consegna della targa al mister-amico-eroe.

“Fortunatamente ero lì e ho avuto la lucidità e la freddezza di reagire subito – il racconto di Di Stefano – . Durante un’esercitazione banale c’è stato uno scontro e Luca ha battuto la testa a terra. Per me è stata la prima volta in una situazione del genere, un gesto istintivo”, racconta Di Stefano, gli occhi che brillano.

“In ambulanza ho aperto gli occhi e ho capito subito che era successo qualcosa di grave – le parole di Piacentini – . In ospedale mi hanno raccontato tutto e, appena uscito, sono andato al campo a ringraziarlo. Mi ha salvato la vita. Ora non posso ancora riprendere gli allenamenti, sarò pronto a fine maggio. Non ho paura di ricominciare a giocare, anzi non vedo l’ora”.

“Nei primi giorni è stato scioccante ripensarci. Non dimenticherò mai quegli attimi. Al campo i compagni della prima squadra mi hanno fatto i complimenti e mi hanno ringraziato. Ma non voglio sentirmi un eroe: ho fatto quello che era giusto fare in un momento del genere”.

Oggi pomeriggio i vertici del club, Alberto Agresta, Claudio Croce e Antonio Martorella hanno omaggiato, assieme ai tecnici e allo sfortunato protagonista dell’evento, Piacentini, il piccolo grande eroe Di Stefano. La piccola cerimonia si è svolta al centro sportivo Vestina di Montesilvano davanti agli occhi di uno spettatore interessato, Giovanni Bonavita, ex attaccante di Atalanta, Spal e Venezia, responsabile del settore giovanile della Cremonese, al campo per visionare i 2006, 2007 e 2008 del Delfino Curi Pescara.

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