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Gladius-Avezzano, momenti di tensione: rissa sfiorata tra genitori sugli spalti

Sono volate parole al termine della partita degli Allievi giocatasi nel campo sportivo Donati, ma senza pugni o altro. E non è vero che i genitori e i calciatori della squadra avversaria siano stati scortati fino al casello dell'autostrada

Al campo sportivo Donati di Pescara si sono vissuti momenti di tensione nel finale della gara tra Gladius e Avezzano, valida per il campionato regionale Allievi under 17. Sugli spalti, infatti, è stata sfiorata una rissa tra genitori ma, è bene precisarlo, non si è mai andati oltre le parole e quindi, di fatto, è scoppiata soltanto una lite dai toni accesi. Per motivi di sicurezza, anche come forma di tutela nei confronti dell'arbitro, sono stati comunque chiamati i carabinieri, ed è forse soprattutto questo particolare ad aver scatenato le polemiche. 

È il presidente della Gladius, Angelo Nicolò, a ricostruire l'accaduto con IlPescara.it: «La partita è stata disputata con un alto tasso di agonismo, e i ragazzi di entrambe le squadre se la sono giocata con molto ritmo, ma senza scorrettezze. Nel primo tempo l'arbitro ha espulso un loro giocatore per un fallo di reazione, scegliendo il rosso diretto. Da lì l'Avezzano, che era la squadra che ospitavamo, ha iniziato a tergiversare e a perdere tempo, poiché era in vantaggio per 1-0 e voleva difendere il risultato. Per carità, è una cosa che ci può stare. Verso la fine della partita, però, l'arbitro ha deciso di concedere 9 minuti di recupero a causa delle numerose sostituzioni e anche di alcuni infortuni. Poi all'ultima azione c'è stato un fallo abbastanza palese contro un nostro giocatore: il rigore c'era, e l'arbitro l'ha fischiato. Così noi abbiamo pareggiato».

A quel punto, aggiunge Nicolò, «tutti i giocatori dell'Avezzano, compresi i dirigenti, sono andati a protestare con il direttore di gara. Noi, essendo la squadra di casa, ci siamo semplicemente preoccupati di tutelare l'arbitro, che era stato accerchiato e aggredito verbalmente. Poiché non lo facevano uscire, abbiamo chiamato i carabinieri ma, lo ripeto, soltanto per tutelare l'arbitro il più possibile».

È vero che c'è stata una rissa? «Assolutamente no», smentisce Nicolò. «Nel parapiglia di queli istanti, sul lato spalti saranno volate un po' di parole, ma non ci sono stati pugni o altro. E non è vero, come ha detto qualcuno, che i genitori e i dirigenti dell'Avezzano sono stati scortati fino al casello dell'autostrada A25, anche perché i carabinieri sono rimasti per tutto il tempo nel campo sportivo ad aspettare che uscisse l'arbitro. C'è stato agonismo, quello sì. Addirittura 4-5 espulsioni per l'Avezzano. Ma, voglio ribadirlo, nessuna azione violenta, né dentro né fuori il rettangolo di gioco».

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