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Va in pensione l'icona del calcio pescarese Giovanni Mincarini

Il tecnico ha fatto la storia nel mondo dilettantistico e giovanile in mezzo secolo di attività sui campi. Ha scoperto talenti e vinto ovunque. La sua D'Annunzio Pescara entra adesso nella famiglia della Cantera Adriatica

Un'icona del calcio pescarese va in pensione. Dopo 52 anni di attività, iniziata, nell’ormai lontano 1970, si conclude la carriera calcistica di Giovanni Mincarini. Il tecnico e anima della D'Annunzio dice basta: la società biancorossa verrà inglobata nella famiglia della Cantera Adriatica Pescara dalla prossima stagione.

Mincarini ha voluto chiudere le pagine del suo libro sportivo con una lunga lettera pubblicata sul sito della D'Annunzio, in cui ha ricordato esperienze, successi, calciatori e personaggi incrociati lungo il cammino: "Una storia costellata di tante soddisfazioni e tanti successi, dovuti sopratutto al grande impegno e passione per questo meraviglioso sport ed anche competenza e carattere forte che ti aiutano a superare i momenti difficili che si presentano. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di allenare società importanti come Renato Curi, River, Ursus Castellammare, Flacco e ancora Penne, Rosetana, Fermana e Montorio, tutte società che mi hanno permesso di conoscere il mondo giovanile abruzzese, ma anche di arrivare alle porte del professionismo. Ringrazio la federazione per avermi affidato le rappresentative “Giovanissimi” per due anni, e successivamente quella “Allievi” per altri due anni. Ciò mi ha permesso di dare una svolta alla mia vita calcistica, basti ricordare i successi ottenuti. Con i “Giovanissimi” 1° al torneo Renato Curi con finale allo stadio “Cornacchia”, torneo di Merano e torneo di Sondrio più una finale persa allo Stadio San Siro nel torneo più’ prestigioso intitolato ad Antonio Busini. Con gli “Allievi”, come non ricordare la vittoria più importante per me e per la federazione, ossia il titolo italiano vinto a Chiavari contro il Lazio. Tanti ragazzi conosciuti ed allenati che meritano tutti il mio rispetto e ringraziamento per avermi dato disponibilità e soddisfazioni sportive. Tra i tanti, Marco Pacione,Ricardo  Paciocco, Marco e Fabrizio Sansonetti, Mario Donatelli, Fabio Lupo,Ercole  D’Eustacchio, Guido Di Fabio e tanti altri ancora che, ripeto, meriterebbero tutti una citazione particolare. Ma il calcio mi ha dato anche l’occasione non solo di conoscere calciatori, ma anche tanti personaggi come tecnici, dirigenti di società e di federazione tutti di valore assoluto. Pietro Castignani, Daniele Ortolano, Vincenzo Renzetti, Franco Pettinari. Un capitolo a parte  per me è rappresentato da Tom Rosati, grande uomo che mi ha dato tanto dall’alto delle sue doti, bravura , umanità ed un cuore grande. Unico neo è  quello di essere stato ricordato poco, sopratutto per quello che ha fatto per il calcio e principalmente per il “Pescara”. Ci tengo a ricordare Cetteo Di Mascio, che ho avuto l’onore ed il piacere di allenare ed iniziarlo come allenatore. Organizzatore eccellente e talent scout che ha fatto le fortune di tutte le società in cui ha operato".

Capitolo a parte merita la "sua" D'Annunzio: "Il fiore all’occhiello della mia carriera è sicuramente l’aver creato dal nulla questa splendida realtà, che mi ha fatto vivere momenti di forti emozioni. Passo dopo passo siamo riusciti ad entrare nell’ élite del calcio abruzzese giovanile. Tanti riconoscimenti personali per i miei trascorsi da parte della Federazione, ma pochi o nulli per questa splendida società che sicuramente avrebbe meritato ben altro trattamento. Grazie a tutti per avermi sopportato, Grazie ai miei collaboratori che hanno permesso alla società di emergere in questo mondo difficile, ma bello. Grazie a tutti i tecnici, dirigenti, accompagnatori, che si sono succeduti in questi anni. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in quello che facevamo, mi riferisco ai genitori ed ai ragazzi. Insieme a mia figlia Anna abbiamo fatto tanti sacrifici per portare avanti nel migliore dei modi questo progetto. Ci siamo riusciti con tanto lavoro e sudore. Ora, però, le strade tra la D’Annunzio e Mincarini si dividono: per una visione del futuro molto importante e di sicuro affidamento, una scelta dolorosa ma giusta, che porterà questa società sempre più in alto visto che ho deciso di affidarla nella mani di Massimo Giannetti, presidente della Cantera Adriatica Pescara. Un grosso in bocca al lupo al presidente, che prenderà per mano dal 1° luglio  la società per portarla verso grandi obiettivi. Persona seria e capace, visti i numerosi successi che sta ottenendo con la sua Cantera".

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