Non solo Totti e Del Piero: anche Colonnello tra le star del calcio nostalgico
A Ferrara l'ex difensore del Pescara, oggi allenatore, nella formazione del Pupone, battuta da quella di Pinturicchio 4-3. "Esperienza fantastica davanti a 15mila spettatori"
L'ex biancazzurro Gianluca Colonnello beato tra le star nella partitissima di Operazione Nostalgia. Il terzino del Pescara è sceso in campo con la formazione capitanata da Francesco Totti, che sfidava quella guidata dall’ex bandiera della Juventus, Alessandro Del Piero.
Presentato al momento dell’ingresso in campo come uno dei primi ad aver preso parte alla favola del Castel di Sangro (una delle più amate dai tifosi nostalgici), e come protagonista delle serie A dei primi 2000 di Lecce e Perugia, Colonnello ha poi preso posto sulla fascia sinistra, facendo tornare tutti indietro nel tempo con la memoria: un anticipo difensivo su Del Piero, nel primo tempo, gli ha causato una contrattura al flessore e lo ha costretto ad uscire. Prima, però, aveva deliziato le migliaia di tifosi sugli spalti con i suoi cross vellutati e con un tunnel sull’ex campione del mondo del 2006 Zaccardo (che non l’ha presa benissimo).
“Un’esperienza bellissima, che si rinnova. Sono l’unico che ha giocato tutte le cinque edizioni di Operazione Nostalgia – racconta il giorno dopo Colonnello, appena rientrato dopo la stagione da heah coach alla Juventus Academy di Abu Dhabi – . La prima volta eravamo a Ostia, davanti a poco più di mille spettatori. Sabato scorso eravamo in quindicimila a Ferrara. Siamo migliorati di anno in anno. Quest’anno c’erano tifosi dall’estero, addirittura dagli Stati Uniti. Io ero in squadra con Totti e Milito: stare con loro in hotel e negli spogliatoi è stato emozionante. Poi ho rivisto amici del passato, come i miei ex compagni di squadra a Lecce, Tonetto e Chevanton, con cui siamo sempre in contatto. Ma rivederli è bello. Anche gli altri erano emozionati in quel clima di festa. Totò Di Natale, ad esempio, che ha ricevuto una standing ovation all’ingresso in campo”.
Colonnello “scortato” dai figli in albergo nel ritiro prepartita. Quando è entrato Del Piero, sono rimasti tutti a bocca aperta: “Alex è venuto a salutarmi, è stato unico. Ma anche Totti è così. Sono ragazzi fantastici”. Alla fine ha vinto la squadra di Pinturicchio 4-3: “Ma è stata una partita super, che ha raggiunto lo scopo: divertire il pubblico e raccogliere fondi per la popolazione colpita dall’alluvione in Emilia Romagna”.
Sugli spalti, anche delle storiche maglie numero 3 di Colonnello: “Sì, c’erano dei tifosi del Lecce che indossavano la mia vecchia maglietta. E sono venuti dei cari amici da Abu Dhabi per vedermi: Luca e Martina, con le figlie Camilla e Maria e il nonno Antonio”.
Il suo futuro in panchina e quello del Pescara
Il futuro ancora negli Emirati? “La mia intenzione è tornare negli Emirati, ma cercare una squadra professionistica. Ci sono contatti avviati e spero che vadano a buon fine”, dice l’ex difensore del Delfino.
A Pescara si riparte da Zeman. “Dopo aver riportato tanti tifosi all’Adriatico, bisogna ripartire forte. Ci vorrà una squadra che possa risalire in B, vedere il Pescara in C non è bello. Ma la società ha sempre lavorato per fare buone rose e lo farà anche questa volta, per lottare per la B. Ne sono certo. Peccato per l’eliminazione in semifinale: si poteva fare meglio, per quello che credo io. Il Pescara era superiore al Foggia”.
L’idea sulla rosa biancazzurra che verrà: “Puoi prendere i giovani, ma serve un giocatore che faccia gol. E nell’asse centrale devi avere gente di categoria e di esperienza: quelli ti aiutano a vincere i campionati. In difesa e in attacco servono elementi-chiave per lottare al vertice. La prima cosa, però, è avere giocatori adatti al gioco di Zeman”.