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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio

Storia di Dmytro: in fuga dalle bombe di Odessa, giocherà con il Delfino Curi Pescara

Il giovane centrocampista Fakira, classe 2007, arrivato in città qualche settimana fa con il papà, giocava con le giovanili del Palmira e ha scelto il club pescarese dopo una ricerca su internet

Dal rumore spaventoso delle bombe russe che continuano a cadere sull’Ucraina al suono di un pallone che rimbalza sul prato del campo San Marco. L’ultima storia di accoglienza e rinascita viene da Pescara, precisamente dal Delfino Curi Pescara, storica società impegnata in Eccellenza e, soprattutto, nei campionati giovanili e in un florido lavoro di scuola calcio, in passato fucina di talenti e unica in Italia ad aver cresciuto contemporaneamente due campioni del mondo, gli eroi di Berlino Grosso e Oddo. La società abruzzese si era fatta promotrice, poche ore dopo l’inizio dell’attacco a Kiev da parte delle truppe di Putin, di una lodevole iniziativa: scuola calcio e campo aperto gratuitamente per tutti i ragazzi arrivati nella città adriatica in fuga, con le loro famiglie, dalla guerra. In pochi giorni un’intera squadra di piccoli calciatori ucraini era già all’opera, indossando le divise del club: quindici alla fine i giovani ospitati.

Qualche settimana fa, l’ennesima favola: squilla il telefono del responsabile della scuola calcio Curi, Silvio Di Egidio. Dall’altra parte c’è il 15enne Dmytro Fakira, classe 2007, appena arrivato con il papà dall’Ucraina, precisamente dalla martoriata città di Odessa. Ha letto sul web delle iniziative della Curi di qualche mese fa e ha deciso di voler provare per qualche giorno con il club pescarese. Fakira è un centrocampista offensivo dai piedi buoni, che in patria giocava nel settore giovanile di un club professionistico, il Palmira (il papà è invece un massaggiatore della federazione calcistica ucraina). Al primo allenamento con l’Under 17 è subito colpo di fulmine: Dmytro viene accolto benissimo dai suoi coetanei e, a fine allenamento, entra negli uffici del club per comunicare a tutti che, sì, lui vuole diventare un calciatore del Delfino Curi Pescara. Il giorno dopo si ripresenta con tutta la documentazione necessaria e si avvia l’iter per il tesseramento, ormai agli sgoccioli.

Parlano gli allenatori

Educato, silenzioso, sorridente e aperto alla novità, Fakira ha impressionato subito anche i tecnici per le sue doti tecniche. Ancora gracilino forse dal punto di vista fisico, ma la stoffa c’è. E ora la metterà in mostra nel campionato Under 17 non appena arriverà il via libera dalla Figc. “Non vediamo l’ora di vederlo in campo per una partita ufficiale”, dicono i suoi allenatori Andrea Di Giovanni e Silvio Di Egidio. “E’ vero che fisicamente deve crescere, ma il gap si riduce grazie alla sua intelligenza tattica e qualità tecnica. E’ un ragazzo d’oro, nato per il calcio, uno di quelli vecchio stampo che va a dormire con il pallone tra i piedi. Educato, rispettoso, con una cultura sportiva importante. Sta continuando a studiare a distanza con la scuola del suo Paese, per ora parla solo ucraino, ma in campo non ha bisogno di grandi indicazioni: prende il pallone e mi lascia senza parole. Quando non è in campo con noi, si allena anche da solo, assieme al padre. Speriamo di averlo presto in campo con i compagni”.

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