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Camplone, Pillon, Memushaj: a chi la panchina del Pescara se salta Colombo?

Primi rumors in attesa della gara cruciale di sabato prossimo a Cerignola: il tecnico si gioca il futuro in Puglia e la società valuta possibili sostituti

Se salta Colombo, a chi affiderà la panchina il Pescara? Tre le idee sul tavolo del presidente Sebastiani: Bepi Pillon, Andrea Camplone o la soluzione interna, Memushaj. Molto poco probabile la suggestiva pista Zeman. Il Pescara viaggia verso il grande snodo della stagione: sabato prossimo a Cerignola si gioca per la classifica e per salvare la panchina dell’allenatore brianzolo, messo in discussione dopo il pareggio casalingo contro il Giugliano, ennesima puntata di una crisi di prestazioni e risultati che non sembra conoscere la fine. Il ds Delli Carri è stato incaricato dal presidente di iniziare le valutazioni su possibili allenatori al momento non occupati che potrebbero fare al caso del Pescara se sabato prossimo la squadra dovesse manifestare ancora i chiari segni di confusione e evanescenza delle ultime settimane. Si parla, come sempre, anche di Zeman, come accadde un anno fa. Il boemo accetterebbe anche un incarico trimestrale con una chiara opzione di rinnovo automatico, ma è difficile che la società oggi possa affidarsi al grande ex, mossa che richiederebbe una rivoluzione totale anche nello staff e nella gestione della rosa.

La piste praticabili

Più praticabili le altre piste, che portano al pescarese doc Andrea Camplone, anche lui ex, da qualche tempo fermo ai box e desideroso di rilanciarsi, magari proprio nel suo Adriatico. Un incarico da parte del Delfino darebbe grandissime motivazioni all’ex difensore biancazzurro e queste potrebbero fare da traino per la squadra, al momento spenta e apatica. I tifosi sognano in realtà un ritorno di Bepi Pillon. L’esperto allenatore trevigiano giorni fa è stato sul punto di firmare in serie B per l’Ascoli, poi al suo posto è arrivato Breda nelle Marche e il baffo di Preganziol è rimasto di nuovo senza panchina. Pillon a Pescara tornerebbe di corsa anche con contratto di quattro mesi, senza particolari pretese per quanto riguarda il futuro, per amore della piazza e della gente, che lo rimpiange ancora dopo quella semifinale play-off per la A contro il Verona. La terza ipotesi, da tempo sulla bocca di tutti, riguarda un eventuale salto in alto per Ledian Memushaj, allenatore della Primavera e fino all’anno scorso giocatore del Delfino. Il 36enne albanese ha iniziato da poco il suo percorso da tecnico e sembra ancora acerbo, ma nella storia del club le promozioni dalla Primavera alla prima squadra sono state tante e non sarebbe una sorpresa il ripetersi di questo cliché. La novità, però, rispetto al recente passato, è che il presidente Sebastiani questa volta non pare intenzionato a fare scommesse.

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