Pescara, giovani in vetrina: la Roma su Veroli
Il difensore biancazzurro classe 2003 nel mirino dei giallorossi e non solo. A Siena c'era Morgan De Sanctis in tribuna a vederlo
La Roma ha mandato un pezzo grosso a Siena per vederlo giocare. Davide Veroli ha 18 anni, ma la testa di un professionista navigato. Il difensore del Pescara, che ha debuttato in C da titolare al Franchi, era un gioiellino della Primavera di Iervese fino a pochi mesi fa, ora cerca spazio nella formazione di Auteri nei professionisti.
Serio, umile e scrupoloso, come lo raccontano quelli che lo conoscono bene, Veroli cura ogni dettaglio, fin dal settore giovanile, e ancora di più lo sta facendo in questi primi mesi in prima squadra. Il suo ottimo debutto da titolare a Siena ha aperto gli occhi a tutti: non è un rincalzo con cui tappare un buco nell’organico, ma un potenziale titolare. Ha diciotto anni, ma capisce di calcio, e vive di calcio, come e forse anche più d'un veterano.
Mancino, ma ormai ha perfezionato alla grande anche il destro, è nato trequartista, poi ha risalito all'indietro il campo per diventare centrale, a quattro o a tre. La svolta con Iervese in Primavera2: è stato l’allenatore pescarese a convincerlo delle sue enormi potenzialità in difesa (all’occorrenza può giocare anche terzino sinistro) per sfruttare le sue qualità migliori: lettura della partita, anticipo, impostazione del gioco, pulizia del calcio.
Su di lui, già nella passata stagione, i riflettori degli addetti ai lavori di serie A e B si erano accesi. A Siena, sabato scorso, c’era Morgan De Sanctis a (ri)vederlo: la Roma lo voleva già l’estate scorsa per inserirlo in Primavera, ma non era convintissima dopo averlo visionato già in Supercoppa contro il Verona. Da qualche giorno, invece, le relazioni su Veroli sono di tutt’altro tenore.
“E’ un ragazzo di un’umiltà e di una perseveranza incredibili. Un lavoratore, professionista in ogni cosa – racconta il suo agente, Carlo Di Renzo - . Il suo percorso tecnico, da trequartista a difensore, ne è la prova. Non tutti i suoi coetanei avrebbero capito l’importanza di questo passaggio. La stagione con Iervese gli ha cambiato definitivamente ruolo e, per me, anche la carriera. Ha gamba e motore per arrivare lontano, adesso gli manca solo quella cattiveria agonistica che si acquisisce con l’esperienza: la stagione attuale, in C, sarà preziosa in questo senso. Ma per quello che ha vedere a Siena, al debutto, è sulla strada giusta”.