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Calcio

Bari-Pescara: le pagelle dei biancazzurri

Di male in peggio. Nessun segnale positivo. Una costante involuzione che preoccupa seriamente. Il timore è che la squadra perda anche la fiducia in sé stessa, lasciandosi andare al tracollo generale. Urge un cambio di rotta deciso

FIORILLO: Tre interventi superlativi per poi capitolare in maniera assurda. Resta il fatto che è un professionista affidabile. Uno che non ha mai avuto comportamenti da bimbominkia e che ha saputo aspettare il suo turno senza fare sceneggiate. VOTO: 6,5

ZAMPANO: Sembrava in palla ad inizio partita. Poi, quando il Bari ha preso le contromisure, si è smarrito correndo a vuoto e restando a corto di fiato dopo un'ora. Non si segnalano cross di un certo spessore, ma solo qualche lancio morbido e facilmente prevedibile. VOTO: 5

CRESCENZI (dal 71°): Più vivace, indubbiamente. In quei venti minuti di partita ha cercato l'affondo in un paio di occasioni fornendo anche appoggi sullo stretto in velocità e chiudendo qualche triangolazione. In questo scampolo di gara merita una valutazione sufficientemente positiva. VOTO: 6

FORNASIER: Buttato nell'arena in mezzo a tanti galli da combattimento, viene attaccato da più parti. Dimostra di essere un discreto incassatore in grado di reggere l'urto, ma non può mai abbassare la guardia e togliersi dall'angolo. Il colpo del ko, sporco e inaspettato, è la normale ed inevitabile conseguenza. VOTO: 5,5

PERROTTA: In difesa del suo compagno di reparto, rimedia anche lui sonori ceffoni. E' una lotta impari che viene combattuta in evidente inferiorità. Ok l'impegno e la determinazione ma se avesse avuto Bovo al suo fianco si sarebbe sentito più protetto e, forse, più propositivo. VOTO: 5,5

MAZZOTTA: Fa quello che può, pur avendo di fronte avversari di caratura superiore e più incisivi del solito. Prova timidamente ad affacciarsi in avanti mettendo in pratica l'unico schema zemaniano, fatto di palloni rasoterra a centro area anche quando non c'è nessuno da servire. VOTO: 5,5

PALAZZI: Una mina vagante. Assente e del tutto fuori luogo. In pratica un giocatore regalato agli avversari. Non contrasta, non partecipa alla manovra, non fa filtro. E, cosa ancor più grave, non prende mai l'iniziativa. Annientato su tutti i fronti. VOTO: 5

VALZANIA (dal 73°): Rispetto a Palazzi ci mette almeno la grinta, eccedendo troppo però con falli inutili e dannosi (vedi gol preso). La verità è che il nostro centrocampo non si compone di elementi robusti e dotati tecnicamente. Surclassato sia sul piano fisico che sul piano del gioco. VOTO: 5

CARRARO: Anche lui non raggiunge un voto discreto, rientrando nella mediocrità di un reparto che non è esistito. Sarà pur bravino, questo è assodato, ma non in grado di alzare l'asticella. Il confronto con i pari ruolo baresi è perso prima ancora di scendere in campo. Si farà, come dicono i sapientoni. VOTO: 5,5

BRUGMAN: Iniziano ad emergere seri dubbi sulle sue qualità inespresse. Il giocatore, quello bravo, si vede in queste occasioni quando hai di fronte un avversario di livello uguale o superiore. E' facile fare il fenomeno contro l'ultima della classe. Al San Nicola, contro una signora squadra, è apparso piccolo piccolo di fronte ai giganti biancorossi. Se poi non rende perché demotivato, lo dicesse apertamente. Gennaio é alle porte. VOTO: 5

BARI PESCARA: CRONACA E COMMENTI

MANCUSO: Pollice verso anche per lui. Non è giornata contro questi qui, decisamente più bravi e più in palla dei nostri. Però, caspita, almeno un guizzo, un tiro verso la porta, un velo a smarcare Pettinari, una penetrazione in dribbling. Macchè..... VOTO: 5,5

PETTINARI: Almeno lui, barcolla ma non molla. O quanto meno va a cercarsi il pallone sulla trequarti visto che non esistono verticalizzazioni degne di nota o spunti efficaci dagli esterni. Non è questo il gioco che deve fare un attaccante, costantemente spalle alla porta e pressato dai difensori. VOTO: 5,5

DEL SOLE: Buio totale. Un'altra chance gettata alle ortiche. L'eterna promessa o astro nascente che, al dispetto del cognome è un buco nero nell'universo del calcio. Colpa anche di chi lo ha sopravvalutato troppo in fretta, magari sotto la spinta del Presidente che non ci ha pensato un attimo a venderlo al primo acquirente. VOTO: 4,5

CAPPELLUZZO( dal 73°): Zeman lo inserisce nel momento cruciale della partita. Lui ringrazia fornendo una prestazione mediocre. A suo favore, il fatto di aver agito in una zona del campo non prettamente di sua competenza. Abulico e senza senso. VOTO: 5

ZEMAN: Dicesse chiaramente a che gioco sta giocando. Non può essersi rincitrullito di colpo. Uno come lui, che ha fatto dell'etica professionale il suo grido di battaglia, resta passivo ed inerme di fronte a questa ingestibile situazione. Perché non prova a dimettersi ? Almeno salva la faccia, facendo ricadere tutte le colpe al vero artefice di questo marchingegno diabolico. VOTO: 5

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