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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Ariedo Braida tira su il Pescara: "Tornerà in B, la categoria che gli compete"

Il d.g. della Cremonese, ex Milan e Barcellona, abruzzese d'adozione, è tornato a "casa": è presidente onorario dell'Union Fossacesia (Eccellenza). "Come si vince un campionato? Con unità d'intenti e competenza, così è accaduto a Cremona e in passato anche al Delfino"

Qualche giorno di riposo a "casa" dopo mesi di lavoro ed emozioni davvero intense: Ariedo Braida, d.g. della Cremonese neopromossa in serie A ha approfittato per un blitz su un campo di calcio, quello di San Vito Chietino in cui si allena l’Union Fossacesia, il club di cui è presidente onorario, promosso per la prima volta nella sua storia in Eccellenza. L’ex direttore di Milan e Barcellona - ormai adottato dalla nostra regione e in particolare dalla Costa dei Trabocchi - ha parlato anche della situazione attuale del calcio abruzzese, rimasto un solo club professionistico, il Pescara, unica presenza in C. “Ci sono alti e bassi nella storia di un club, ora è così e bisogna prepararsi per fare cose buone e migliori in futuro. Pescara ha una storia che tutti conosciamo. La serie C è una categoria impegnativa, in cui il Pescara rappresenta una bellissima realtà. Purtroppo non è facile rimanere in A in una piazza abbastanza piccola di provincia. La B è la sua dimensione storica e sono certo che presto risalirà. Lo auguro con tutto il cuore al presidente Sebastiani e a tutti coloro che lavorano per la società”. Come si vince un campionato? Braida ha appena ripetuto l’impresa a Cremona, vincendo la B: che consigli darebbe al Pescara? “La vittoria viene dall’unità d’intenti: da solo non puoi fare nulla nel calcio. Quando vincono le squadre, nessuno può dire “io ho vinto”. E’ sempre il “noi” a vincere. Tutti hanno un ruolo nelle annate vincenti: dal patron a tutti coloro che hanno lavorato e collaborato nell’arco della stagione. Non ci sono tanti segreti. Certo, ci vuole un minimo di competenza per far funzionare una realtà professionistica come Pescara o Cremona”.

La Cremonese adesso lavora per mantenere la serie A ritrovata dopo tanti anni: “Sarà un’impresa complicata: bisogna fare il possibile e l’impossibile per poter tentare di salvarsi. Ma è difficile. Avevamo dei ragazzi Under 21 che sono rientrati per fine prestito nei club di appartenenza. Le fondamenta della promozione ci sono venute a mancare. Dobbiamo ricrearne di nuove e mettere, mattoncino su mattoncino, le basi per ricostruire. La parola d’ordine è seminare, seminare, seminare, anche se non è facile. Il calcio oggi è sempre più complesso, e più sali di categoria e più aumentano le difficoltà”. Non sembrano averne a Monza i suoi amici Berlusconi e Galliani… “Stanno facendo cose importanti, il Monza nella storia ci aveva provato diverse volte ad arrivare in A. Con loro ci è riuscito, non è un caso. Oltre a competenze e risorse, hanno tutti gli ingredienti per fare bene”.

Un occhio di riguardo sempre per il “suo” Milan: “L’ho visto in campo qualche giorno fa: sta crescendo molto bene. Con Pioli può aprire un ciclo? Ci sono tutte le componenti per fa sì che questo avvenga. Competenza, giocatori, allenatore, l’entusiasmo di uno scudetto vinto dopo parecchi anni. Credo che ci siano le possibilità di mantenere il suo status attuale e per restare ai vertici: è la sua storia a dirlo”.

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