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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio

20 maggio 2012, dieci anni fa il trionfo di Zemanlandia: Pescara in A

Sotto la pioggia di Marassi, Verratti e compagni battomo la Samp 3 a 1 a domicilio e riportano il Delfino nella massima serie dopo vent'anni di assenza. Le lacrime del boemo per Franco Mancini, la festa dei tifosi, il delirio negli spogliatoi e la lunga notte all'Adriatico...

Probabilmente è stato il miglior Pescara di tutti i tempi. L'ultima vera Zemanlandia. Dieci anni fa, tondi tondi. Era il 20 maggio del 2012: la squadra di Zeman vince sotto la pioggia di Marassi, contro la Samp (1-3, gol di Immobile e doppietta di Caprari), e conquista la promozione in serie A con una giornata d'anticipo (poi chiuderà al primo posto battendo la Nocerina in casa). Il Delfino mancava dal grande calcio da vent'anni, arrivava da un fallimento e da diversi anni di C, molto complessi.

A livello societario, fu il trionfo del progetto di Peppe De Cecco, iniziato solo pochi anni prima, con la cordata di imprenditori locali che aveva rilevato il club in tribunale, aveva centrato una salvezza in C e aveva posto le basi per arrivare a quel giorno. Un trionfo anche di Daniele Delli Carri, abile ds, capace d'intuire le potenzialità di Ciro Immobile (28 gol, ma solo 2 nel torneo precedente).

Sul campo, però, fu magia pura: Sansovini esterno d'attacco da 16 gol, Insigne a quota 18, l'esplosione di Verratti a centrocampo. La leadership silenziosa ma pesante di Emmanuel Cascione. La gioia di allenarsi, giocare e stare in mezzo alla gente e ai tifosi. Una stagione in cui Pescara fu l'isola felice del calcio a livello internazionale. Gol a raffica, giovani in rampa di lancio, vittorie su vittorie. Fino a quel 20 maggio, un'apoteosi.

Dopo il fischio finale, il boemo in lacrime ricordando Franco Mancini, scomparso solo poche settimane prima. I calciatori impazziti di gioia. I tifosi fradici ma colmi di felicità e orgoglio. Poi la notte, lunghissima, con l'Adriatico illuminato e in festa per il ritorno della squadra da Genova. Il giro di campo con i tifosi, poi la cena fino a mattina al Porto Turistico.

Emozioni ed esperienze irripetibili. Uniche. Entrate nella storia e nell'immaginario della città. Sono già passati dieci anni. E moriamo già di nostalgia... 

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