Covid, tra restrizioni e lo spettro del lockdown un'alternativa è possibile?
La seconda ondata della pandemia è arrivata e sta travolgendo l'Italia, infrangendo di giorno in giorno ogni precedente record. In questo clima ricominciano a pesare le scelte del governo centrale e le ordinanze regionali, lo spettro di un secondo lockdown si avvicina. Le uniche armi che abbiamo per scongiurare il rischio di un nuovo fermo della macchina Italia sono tre e sono i pilastri stessi della lotta al Covid:
- distanziamento sociale
- mascherina
- "contact tracing" (ricerca dei contatti)
Proprio quest'ultimo punto è fondamentale per bloccare la catena dei contagi e abbassare l'ormai famoso indice Rt. Per questo motivo, una delle tante task force formate nei mesi scorsi dal governo ha optato per l'utilizzo dell'app Immuni. Negli ultimi giorni sentiamo spesso parlare proprio dell'app di tracciamento, molto spesso, se non sempre, con accezioni negative. Ora, penso sia chiaro a tutti, mancando uno dei tre pilastri della lotta al Covid-19 il rischio di un nuovo lockdown è davvero tangibile e con esso il rischio di episodi di disordine come avvenuto nelle scorse ore a Napoli.
Tuttavia un'alternativa per il tracciamento dei contagi da coronavirus esiste, e viene proposta al governo fin dal 10 marzo scorso, due giorni prima della proclamazione della zona rossa nazionale. Il software non ha ancora un nome e ha un'interfaccia piuttosto scarna, ma non bisogna farsi ingannare: il meccanismo che c'é dietro consentirebbe di incrociare i dati inseriti in fase di triage nelle strutture sanitarie individuando tempestivamente i possibili focolai da coronavirus.
Certo, ammettere di aver bisogno di un nuovo software significherebbe, in un certo senso, ammettere di aver commesso un errore, ma speriamo che qualcuno si svegli e prenda in considerazione l'applicazione di questo software.