Contro il degrado in via Tavo le bandierine “rifiuti zero”: la proposta di Odoardi esponente dell'omonima associazione
Un vero e proprio girone dantesco. Così Giancarlo Odoardi, componente dell'associazione “Rifiuti zero” Abruzzo nonché coordinatore interregionale della Fiab (Federazione italiana ambiente e biciclette) definisce lo scenario che gli si è parato costeggiando il Ferro di Cavallo di Rancitelli, in via Tavo e per la precisione nella parte che non affaccia direttamente sulla strada, ma che si può guardare solo attraverso le inferriate di qualche cancello d'ingresso: rifiuti ingombranti ovunque. Non la prima segnalazione di Odoardi sullo stato in cui versa la zona, ma questo, sottolinea, non riusciva neanche a immaginarlo e a disorientarlo, come afferma lui stesso, è il fatto che a meno di due chilometri vi sia la ricleria di Ambiente destinata proprio alla raccolta di quel genere di rifiuti.
“Avevo già diversamente fotografato e segnalato, alla società di servizi, un accumulo importante di ingombranti sulla strada, che ricoprivano letteralmente i cassonetti, ma non pensavo ci fosse una situazione dieci volte peggiore ai lati dell’edificio – spiega Odoardi - . Non credo si tratti di materiale accumulato nel giorno precedente: penso più ad un deposito che si è formato nel tempo, e molto probabilmente alimentato anche dall’esterno della zona. Anche perché come ho già scritto in altre note, questa situazione trova cloni lungo tutta via Tavo, quasi si fosse sparsa la voce in giro che lì si può! Il pensiero che a meno di 2 km vi sia la ricicleria di Ambiente spa che come mission ha proprio la raccolta di ingombranti, conferibili direttamente o ritirabili a chiamata, disorienta il mio giudizio. Che non può che essere di assoluta condanna per chi conferisce con la formula incivile dell’abbandono, ma che si nutre anche del dubbio del perché la condizione descritta non possa essere con sollecitudine risolta, anzi, non lo sia stata ad oggi!”.
Nel sottolineare come da sempre il Ferro di Cavallo sia al centro di cronache e progetti, a cominciare dall'attuale amministrazione che ne avvierà l'abbattimento, il rappresentante dell'associazione “Rifiuti zero”, sottolinea come “la bonifica di questo luogo, come anche di tutta via Tavo (perché di questo si tratta) non debba stare ai tempi 'instabili e incerti' della demolizione, perché se questo fosse l’intendimento, allora tanti altri edifici, lungo la via, dovrebbero subire la stessa attenzione e sorte”.
Quindi la particolare proposta: istituire una bandiera ad hoc per indicare la “riconquista” dello spazio. “A questo punto – conclude infatti Odoardi -, considerato il valore che, nell’accezione comune, i vessilli hanno sempre rappresentato sui fronti sia delle conquiste che dei riconoscimenti, per via Via Tavo si potrebbe pensare ad un bandiera (blu, gialla, verde, arancione che sia), o meglio di bandierine, da mettere al posto della decina di postazioni di cassonetti che ad oggi costellano gli 800 metri di strada, per dire, dopo aver proceduto alla loro rigenerazione, che quei luoghi sono stati riconquistati, resi decorosi e riconsegnati all’accudimento responsabile dei cittadini residenti, che ne sono il primo e più attento presidio. A partire da qui, va ricostruito il senso di fiducia verso le istituzioni, con un percorso di crescita e di consapevolezza che non può che essere partecipato, come più di uno fino ad oggi sta cercando con fatica di fare, partendo dal basso”.