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Martedì, 3 Ottobre 2023
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Denatalità e spopolamento delle piccole città montane: come cambierà l’Abruzzo

Nel 2021, ultimo anno per cui è disponibile un dato definitivo, i nuovi nati nella regione sono stati 6,5 ogni mille abitanti

Abruzzo Openpolis, progetto di Fondazione Openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute e StartingUp, firma un nuovo interessante approfondimento su denatalità e spopolamento delle aree interne nella nostra regione, con focus su Pescara e sulle altre province.

L’Abruzzo non sfugge al fenomeno dello spopolamento: ci si sposta dalle aree montane ai grandi centri urbani.

La denatalità è un fenomeno che riguarda tutta l’Italia e l’Abruzzo non fa eccezione. Da alcuni anni a questa parte, ogni rilevazione segna un nuovo record minimo di nascite dall'unità d'Italia a oggi. Il numero di nuovi nati in Abruzzo, in rapporto alla popolazione, è calato in modo sistematico.

Nel 2021, ultimo anno per cui è disponibile un dato definitivo, i nuovi nati nella regione sono stati 6,5 ogni mille abitanti, a fronte di una media nazionale di 6,8. Si tratta di una quota che pone l'Abruzzo a metà classifica rispetto alle altre regioni italiane.

Gli over 65 in Abruzzo previsti nel 2030 saranno molti di più rispetto alla media nazionale. Se si considera un dato di 27,3%, ci si aspetta il 29,9% degli ultra sessantacinquenni a L’Aquila, 29,5% a Chieti e 28,3% a Pescara e Teramo.

A proposito di nuovi nati, solamente il 0% dei comuni della regione supera il tasso di natalità rilevato a livello nazionale, pari nel 2020 a 6,8 nuovi nati ogni 1.000 abitanti. Sono Guilmi (Chieti), San Pio delle Camere (L'Aquila), Castel Castagna (Teramo), Rosciano (Pescara), Montelapiano (Chieti) e Gagliano Aterno (L'Aquila). Quest'ultimo è anche il comune abruzzese con l'incremento maggiore tra 2014 e 2020: da 0 nuove nascite ogni mille residenti a 12,2.

In termini di spopolamento Pescara è la provincia che teme meno: nel 2030 si prevede una popolazione pari a oltre ottomila residenti in meno e un calo del 2,7%. Più importante il calo a Chieti, seguita da L’Aquila e Teramo.

Non tutti i maggiori comuni abruzzesi del resto appaiono destinati allo spopolamento. Tra i "grandi comuni", ovvero le località con almeno 20mila abitanti secondo la metodologia Istat, ve ne sono 4 che vedranno un aumento della popolazione. In tutti i casi si tratta di comuni della costa: Montesilvano (+3,8% di residenti previsti per il 2030), Francavilla al Mare (+3,1%), Roseto degli Abruzzi (+2,3%) e Vasto (quest'ultimo in realtà sostanzialmente stabile nel decennio in corso: +0,1%).

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