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Cantine d’Italia 2023: la nuova guida di Go Wine per l’enoturista

Nelle pagine del manuale sono stati segnalati oltre 4550 vini e 1600 indirizzi utili per mangiare e dormire

Sono 830 le cantine selezionate quest’anno di cui 251 “Impronte d’eccellenza”. È stata presentata la nuova guida Cantine d’Italia 2023 per l’enoturista a cura di Go Wine.

Nelle pagine del manuale sono stati segnalati oltre 4550 vini e 1600 indirizzi utili per mangiare e dormire.

La guida non rivela solamente luoghi imperdibili per i turisti del vino, ma invita a camminare in tutta l’Italia alla scoperta delle eccellenze del territorio. Si rivolge ai grandi appassionati ma anche a chi è alle prime armi e vuole farsi una cultura sul fronte vino e i suoi territori.

La mission di Go Wine è sempre la stessa: promuovere la grande accoglienza italiana in cantina e comunicare anche attraverso un volume l’identità dell’associazione.

Il volume si apre con tre “Finestre sul vino”, interventi introduttivi a cura dei giornalisti Armando Castagno, Andrea Grignaffini e Luca Ferrua (direttore de Il Gusto); Castagno e Ferrua hanno partecipato all’evento di presentazione della guida a Milano conversando con Massimo Corrado, presidente di Go Wine e curatore del volume, nel dibattito moderato da Antonio Paolini.

Il volume si apre con dieci interviste a uomini e donne del vino, esponenti di cantine selezionate in Guida. Si tratta di: Romano Dogliotti, Caudrina (Piemonte), Vio Giobatta, Bio Vio (Liguria), Willi Stuerz, Cantina Tramin (Alto Adige), Sandro Tasoniero, Sandro De Bruno (Veneto), Giuseppe Rigoli, Fattoria Ambra (Toscana), Carla Fiorini, Fiorini (Marche), Fabrizio Santarelli, Castel de Paolis (Lazio), Elena Fucci, Elena Fucci (Basilicata), Pasquale Iuzzolini, Iuzzolini (Calabria), Lidia e Pietro Colosi, Colosi (Sicilia).

11 cantine quest’anno hanno ottenuto per la prima volta il riconoscimento de L’Impronta. Da nord a sud si tratta di: Cascina Alberta (Piemonte), L’’Astemia Pentita (Piemonte), Kettmeir (Alto Adige), La Tordera (Veneto), Gigante (Friuli Venezia Giulia), Pakravan Papi (Toscana), Tenuta Argentiera (Toscana), Tenute Silvio Nardi (Toscana), Sant’Andrea (Lazio), Emidio Pepe (Abruzzo), Conti Zecca (Puglia).

In totale 251 le “Impronte Go Wine” nell’edizione 2023: rappresentano un segno di “eccellenza” nel campo dell’Enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine attribuisce alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo.

Si tratta dei tre fattori su cui si compone la presentazione delle singole cantine e su cui si definisce una loro valutazione.

  • Sito: il luogo ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di vista architettonico; ma anche sito da intendersi come il patrimonio complessivo di vigneti di cui dispone la cantina.
  • Accoglienza: la vocazione della cantina ad “aprirsi” all’esterno al pubblico con una parallela attività, sia in ambito recettivo: agriturismo, B&B o ristorazione, sia svolgendo iniziative culturali che si rivolgono al mondo esterno.
  • Vino: il profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’esito di una singola vendemmia; tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune etichette, della particolare cura verso specifiche tipologie di vini.

Nella speciale classifica per regioni che ogni anno si aggiorna, si conferma ai vertici la Toscana con 53 impronte, seguita da Piemonte (44) e Veneto (35).

Sono 16 nella edizione 2023 le Cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”: Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’ del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello Vicchiomaggio (Toscana); Ceretto (Piemonte); Donnafugata (Sicilia); Feudi di San Gregorio (Campania); Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte); Lungarotti (Umbria); Malvirà (Piemonte); Masciarelli (Abruzzo); Planeta (Sicilia); San Felice (Toscana).

 Per la quarta edizione consecutiva, la Guida presenta i “Percorsi Autoctoni”: con il simbolo dell’acino in carrozzina (legato al tour di Autoctono si nasce di Go Wine in Italia) vengono segnalate cantine che hanno condotto nel recente periodo un lavoro di ricerca e attenzione a favore di vitigni autoctoni, con un occhio di riguardo da parte della Guida verso quelli rari o comunque meno conosciuti. Il simbolo va infatti ad evidenziare un’altra caratteristica del volume: quella di dare voce, attraverso la narrazione di tanti vignaioli, anche al loro impegno a favore della viticoltura di territorio. La selezione che si ricava rappresenta un panorama davvero straordinario di vitigni e di vini.

 La Guida assegna infine 8 “Premi Speciali”: intendono porre in evidenza alcuni temi della Guida e attribuire riconoscimenti a cantine che hanno raggiunto particolari livelli di eccellenza in determinati ambiti.

Ecco la sequenza dei premi speciali di Cantine d’Italia 2023:

  • Premio “Alto Confort” per il Relais aziendale dell’anno:
  • Palas Cerequio – Michele Chiarlo (Calamandrana, Piemonte);
  • Premio “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno:
  • Giardino L’Olivella – L’Olivella (Frascati, Lazio);
  • Premio “Cantine Meravigliose” per l’EnoArchitettura dell’anno:
  • Castello di Spessa (Capriva del Friuli, Friuli Venezia Giulia);
  • Premio Enocultura:
  • Museo della Civiltà del Vino Primitivo – Produttori di Manduria (Manduria, Puglia);
  • Premio “Autoctono si nasce”:
  • Lambrusco di Sorbara Radice - Paltrinieri (Sorbara, Emilia Romagna);
  • Premio “Buono…non lo conoscevo!”:
  • Toscana igt Rosso Colorino del Corno – Tenuta Il Corno (San Casciano Val di Pesa, Toscana);
  • Premio “Vini Storici d’Italia”:
  • Montepulciano d’Abruzzo – Emidio Pepe (Torano Nuovo, Abruzzo);
  • Premio “Gioacchino La Franca”, riconoscimento della Community dei soci Go Wine per l’esperienza in cantina dell’anno: Tenuta Sant’Antonio (Mezzane di Sotto, Veneto).

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